FISCIANO. Un simbolo. Una donna coraggio. Un modello da seguire. Antonella Russo è questo e molto altro ancora. Uccisa barbaramente a Solofra il 20 febbraio 2007, la studentessa universitaria vedrà coronare il suo sogno, di conseguire la laurea, il prossimo lunedì 30 novembre. Nell’Aula Cilento del campus di Fisciano, dalle 10.30, è in programma l’incontro dal titolo “Custodire la memoria per contrastare la violenza di genere”, alla presenza del Rettore Aurelio Tommasetti e della vice presidente del Senato, Valeria Fedeli. Modera il giornalista Mariano Ragusa. Nel corso del convegno si svolgerà la cerimonia di conferimento della laurea ad memoriam ad Antonella. Il primo cittadino di Solofra Michele Vignola consegnerà una targa ricordo al Rettore.
“Siamo davvero felici per questo riconoscimento ad Antonella – afferma il sindaco Michele Vignola –. Abbiamo lavorato intensamente con l’Università affinché venisse assegnata la laurea alla nostra concittadina. Tutto è iniziato ad ottobre 2014 quando, insieme alla mamma della ragazza, la signora Lucia De Stefano e all’assessore Pasquale D’Onofrio, inviammo formale richiesta al Rettore Tommasetti e al Direttore del Dipartimento di studi umanistici dell’Ateneo (DIPSUM), Sebastiano Martelli”. Il DIPSUM e l’Osservatorio interdipartimentale per la diffusione degli studi di genere e la cultura delle pari opportunità (OGEPO), diretto dalla prof.ssa Maria Rosaria Pelizzari (nella foto), si sono impegnati a portare avanti l’iter burocratico che si è concluso, su impulso del Rettore, lo scorso 24 novembre, con l’approvazione del Senato Accademico della proposta di conferimento ad Antonella della laurea alla memoria.
“Per la nostra comunità – aggiunge il sindaco – Antonella, è esempio di coraggio, dedizione, legalità, valori di cui spesso la società attuale è carente. Vittima di un vile atto di “femminicidio”, è simbolo, suo malgrado, della lotta alla violenza contro le donne. Antonella non ha avuto paura di denunciare chi, poi, l’avrebbe uccisa. Ha sempre saputo quale fosse la cosa giusta da fare. Il nostro Comune ogni anno la ricorda con una iniziativa volta a sensibilizzare la cittadinanza sull’argomento. E per non dimenticare il suo sacrificio”.
Quando è stata uccisa Antonella era in procinto di laurearsi in Lingue e Letterature straniere e il suo nome era inserito nella seduta di laurea prevista per la fine di marzo 2007. La tesi, dal titolo “Il turismo culturale in Francia: il caso Normandia”, era pronta. “La nostra Amministrazione ha raccolto una serie di informazioni al fine di dare un importante contributo in merito alla vicenda – spiega l’assessore D’Onofrio -. Altri Atenei italiani, negli anni, hanno conferito la laurea alla memoria a studenti prematuramente scomparsi. Ringrazio il Rettore e la professoressa Pelizzari per la sensibilità mostrata e l’impegno profuso per quello che è un gesto di profonda umanità che rende giustizia ad una ragazza coraggiosa e leale che, nel 2007, fu insignita, dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della Medaglia d’oro al valore civile alla memoria. Per Antonella la laurea rappresentava la crescita personale e culturale, ma anche il desiderio di onorare al meglio i sacrifici della cara mamma”.
“Sono contentissima ed emozionata, finalmente mia figlia si laurea – dice Lucia De Stefano -. Penso ai tanti sacrifici fatti da Antonella che, spesso, mi coinvolgeva, facendomi assistere ai suoi esami. Dedico questo riconoscimento a lei e a quelle donne che hanno visto interrotto, da una mano assassina, il loro percorso di studi”.
“Ricordo personalmente Antonella e i suoi profondi occhi azzurri – conclude la professoressa Pelizzari –. La ragazza, che ha sostenuto due esami con me, era una delle studentesse più attente e partecipi agli incontri formativi, organizzati dall’Ogepo sulle pari opportunità, per sensibilizzare gli studenti contro ogni tipo di discriminazione. Il nostro Ateneo vuole conservare memoria dell’atto di coraggio di Antonella e la laurea rappresenta l’impegno dell’Università di Salerno nel campo delle pari opportunità e, soprattutto, in quello del contrasto alla violenza sulle donne e sui bambini”.