Dopo il rogo alla New Rigeneral di Battipaglia, ex Sele spa, secondo l’Arpac non c’è stato inquinamento dei terreni. A tirare un sospiro di sollievo non solo i cittadini della zona, ma anche gli imprenditori dell’agroalimentare che su frutta ed ortaggi della Piana hanno costruito fama e fortuna.
Incendio a Battipaglia, i dati dell’Arpac
La presenza di sostanze nocive nei campioni prelevati nelle ore successive al rogo del 3 agosto scorso è limitata e comunque entro le soglie previste dalla legge.
L’Arpac certifica quanto avevano già anticipato i vertici di Confagricoltura, invitando ad evitare inutili ed intempestivi allarmismi sull’inquinamento dei terreni e delle coltivazioni di qualità della Piana del Sele. Preoccupano, invece, alcuni rilievi su metalli non direttamente collegabili all’incendio della piattaforma dei rifiuti quanto alla naturale composizione del terreno, dovuto a sedimentazioni di natura vulcanica.
Si tratta, in particolare, della presenza del berillio – come riportano alcuni organi di stampa – ma comunque tale da non ingenerare conseguenze serie. Piuttosto è un dato storico di valore scientifico, da monitorare. Sulle polveri, invece, com’è ovvio nei giorni dell’incendio (dal 3 al 5 agosto) le colonnine hanno registrati significativi sforamenti, anche più del doppio rispetto ai minimi consentiti.
Ma anche qui, se si considera l’ampio intervallo di tempo complessivo (pari ad un anno) non si può apprezzare un’emergenza sulla qualità dell’aria a Battipaglia. In quei tre giorni c’è stata concentrazioni di polveri, poi dispersa dagli agenti atmosferici, ma i valori sono nei parametri sul lungo periodo.