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Salerno, inchiesta sulle cooperative: stop alle intercettazioni di Savastano e Zoccola

Stop all’utilizzo delle intercettazioni nell’inchiesta sul sistema delle cooperative Salerno. Una svolta nel processo a Vittorio Zoccola e Nino Savastano, accusati di corruzione politica relativamente alle gare delle cooperative sociali presso il Comune di Salerno e ai consensi elettorali alle ultime regionali come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Inchiesta cooperative Salerno: stop alle intercettazioni

Dopo nove udienze, nella giornata di ieri – giovedì 6 ottobre – i giudici della Corte d’Appello hanno emesso l’ordinanza con la quale accolgono la richiesta di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche. La richiesta sulle altre intercettazioni captate al dirigente del settore Ambiente Luca Caselli e che rientrano negli atti del processo, invece, è stata accolta solo parzialmente. Dunque, verranno utilizzate solo quelle autorizzate.

Il difensivo del politico commenta soddisfatto: “Il tribunale ha affrontato in maniera molto rigorosa una questione di diritto complessa ma ora ci attende una processo altrettanto complesso. Resta salda la nostra fiducia nell’operato della magistratura”.

I pizzini destinati a De Luca

Il processo alle coop sociali, che vede per ora al banco degli imputati l’imprenditore Fiorenzo (detto Vittorio) Zoccola e il politico Nino Savastano entra nel vivo e, nell’udienza di ieri, vengono fuori anche alcuni dettagli sull’indagine che ha travolto il governatore Vincenzo De Luca, destinatario a novembre scorso di un avviso di garanzia proprio per corruzione politica.

Il lavoro degli inquirenti sarebbe ora concentrato sui pizzini trovati nella sede di 3SS, la coop di riferimento di Zoccola, e destinati al presidente della Regione; sulle tessere elettorali «vendute» da una serie di persone i cui nomi e cognomi compaiono su quei memorandum; infine sulle opere richieste dall’imprenditore al politico, ex sindaco di Salerno.

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