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Inchiesta Pagano: Procuratore regionale della Corte dei Conti rischia il processo

Il Procuratore regionale della Corte dei Conti rischia il processo perché coinvolto nell’inchiesta Pagano. L’accusa è di abuso d’ufficio in relazione a un processo tributario.

Il Procuratore regionale della Corte di Conti, coinvolto nell’inchiesta Pagano, ora rischia il processo

Per il procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio, è stato chiesto il processo con l’accusa di abuso di ufficio in relazione a sue presunte interferenze in un processo tributario. L’inchiesta del dicembre 2017 ruota intorno alla figura di Mario Pagano, ex giudice della II sezione civile del Tribunale di Salerno.

Pagano è accusato di aver messo in piedi un sistema per pilotare processi in favore di amici e conoscenti in cambio di denaro e favori. L’udienza preliminare di questa tranche d’indagine principale è fissata per il prossimo 11 gennaio; quella in cui sono imputati Pagano e Oricchio, invece, si terrà dieci giorni dopo, il 21 gennaio.

La posizione dei due era stata infatti stralciata dai pm titolari del fascicolo, Ida Frongillo e Celeste Carrano. Il nome di Oricchio compariva nell’ordinanza di custodia cautelare emessa poco più di un anno fa dal gip Luisa Toscano nei confronti di Mario Pagano e di altre sei persone.

Le conversazioni intercettate tra Pagano e Oricchio, scriveva il gip, “evidenziano che Pagano interveniva sulle decisioni della Commissione tributaria mediante illecita interferenza nell’assegnazione delle cause grazie all’amicizia con il presidente della Commissione tributaria, Michele Oricchio, con il quale era solito scambiarsi favori.

Tra Oricchio e Pagano sono stati accertati contatti che dimostrano una consuetudine di rapporti caratterizzati dal reciproco aiuto nell’illecita attività di condizionamento delle decisioni giudiziarie in favore di persone amiche. Lo stretto rapporto esistente tra i due emerge chiaramente dal tenore dei messaggi, dai quali si evince un continuo scambio di richieste di illecite interferenze tra i due soggetti”.

FONTE: Le Cronache

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