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Inchiesta “Tre Stelle” a Eboli, La Marca interrogato: passa dal carcere ai domiciliari

Gianluca La Marca, imprenditore al centro dell’inchiesta “Tre Stelle” dal carcere passa ai domiciliari: è stato ascoltato dai giudici in merito ai reati contestati.

La Marca ascoltato: dal carcere passa ai domiciliari

Gianluca La Marca è stato ascoltato dagli inquirenti in merito all’inchiesta del Caseificio Tre Stelle che lo vede al centro dell’attenzione per i reati di corruzione, armi e ricettazione con metodo mafioso. Alla fine, è stato trasferito dal carcere agli arresti domiciliari.

Le accuse sono di vario titolo: falso in bilancio, dichiarazione fraudolenta, appropriazione indebita, autoriciclaggio, illecito impiego di denaro di provenienza illegale, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, trasferimento fraudolento di valori, turbativa d’asta, detenzione e porto abusivo di armi, tra cui una pistola con matricola abrasa.

L’imprenditore di Eboli era stato arrestato lo scorso febbraio alla fine delle operazioni congiunte tra carabinieri e Guardia di Finanza. Insieme a lui furono messi in manette anche l’ex boss Giovanni Maiale e il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno, Emilio Vastola.

Stando all’interrogatorio raccolte e alle indagini, La Marca si sarebbe servito di Giovanni Maiale per intimidire altri imprenditori a fare un passo indietro per l’acquisto di alcuni allevamenti messi all’asta. Il ruolo di Vastola invece sarebbe stato quello di modificare alcune presunte pendenze che La Marca aveva con il fisco in cambio di regali.

Le informazioni restano comunque di massima riservatezza. Alla fine, i giudici hanno deciso di liberare La Marca dal carcere e disporre per lui gli arresti domiciliari in una località lontana dal comune di Eboli.

La Marca aveva creato un vero e proprio impero, basato su agevolazioni fiscali e un poter economico tale da permettergli di acquistare, direttamente o tramite dei prestanome, alcune aziende zootecniche ed allevamenti di Capaccio ed Eboli.

 

 

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