Procedevano di notte a una velocità superiore di 50 chilometri orari al limite consentito su quel tratto di strada. Sei amici in tre auto diverse. Dopo un duplice impatto in due furono sbalzati fuori dall’auto e morirono sul colpo. Persero la vita sulla statale 19 tra Eboli e Battipaglia Vincenzo Dell’Orto, che solo sei giorni dopo avrebbe compiuto 18 anni, e Francesco Giugno, appena maggiorenne, entrambi di Eboli. Ora saranno giudicati con il rito abbreviato gli amici Francesco Di Palma e Liberato Moscato, due giovani imputati di omicidio stradale.
Causarono l’incidente mortale dei loro amici sulla statale 19: accusati di omicidio stradale
Saranno giudicati con il rito abbreviato Francesco Di Palma e Liberato Moscato, due giovani imputati di omicidio stradale pluriaggravato. Ieri, nell’udienza preliminare davanti al gup Mastrangelo del Tribunale di Salerno, il pm Penna non ha prestato il consenso alla richiesta di patteggiamento a due anni e 6 mesi ritenendo la pena non congrua per la gravità del fatto. Gli avvocati Federico Conte, Remo Mastrolia e Moscato hanno quindi chiesto l’abbreviato: il gup ha disposto un’udienza interlocutoria a marzo in attesa del risarcimento assicurativo per poi fissarne una successiva per la discussione dell’abbreviato con la requisitoria del pm e le discussioni della parte civile e la difesa degli imputati (a costituirsi parte civile, per la famiglia Giugno, gli avvocati Nicola Naponiello e Martino Melchioda).
Il tragico impatto
La Fiat Cabrio, con a bordo le vittime e condotta da Francesco Giugno, ha eseguito un sorpasso, alla velocità di 116 km orari, laddove il limite consentito era di 50 chilometri orari. Anche la 500 X esegue il sorpasso alla stessa velocità e, proprio nel ritornare sull’altra carreggiata, tampona la Fiat Cabrio che ruota più volte su se stessa mettendosi di traverso. È in questo momento che, dall’altra parte della carreggiata, sopraggiunge l’Alfa condotta da Liberato Moscato che, alla velocità di 119 chilometri orari, impatta sul fianco della 500 X. Violentissimo e senza scampo l’impatto. Francesco Giugno, privo di cintura di sicurezza, fu sbalzato fuori dall’auto precipitando a dieci metri sotto la Statale.
Anche Vincenzo era senza cintura: anche lui fu sbalzato fuori dall’abitacolo schiantandosi sull’asfalto dove morì all’istante.