Cronaca Salerno, Salerno

Indagini chiuse sul processo Gallo, indagato medico del 118

Indagini chiuse sul processo Gallo, indagato medico del 118.


SCAFATI. Le indagini sul decesso Gallo, il 55ennne ex benzinaio e attivista Movimento 5 stelle morto a luglio, si sono concluse e un medico è stato accusato di omicidio colposo.

La Procura di Nocera Inferiore ha concluso le indagini, secondo quanto riporta Salernotoday, e per il sostituto Roberto Lenza vi sarebbero responsabilità verso il medico del 118, che la sera del 3 luglio visitò l’uomo, decidendo poi di non trasferirlo in ospedale. L’accusa è di omicidio colposo. Il medico è difeso dal legale Francesco Greco.

Quella sera, intorno alle 18.30 in via Cavallaro, la famiglia di Gallo allertò il 118. Il 55enne, cardiopatico, non era in ottime condizioni e soffriva da tempo di una valvulopatia mitralica, patologia che impedisce il corretto passaggio del sangue durante le contrazioni del cuore. Un problema presente da quasi 20 anni, sul quale si intervenne anche con un’operazione a cuore aperto per evitare complicazioni. Quel lunedì Alfonso era in casa con moglie e figlie.

Fu una crisi d’ansia ad allarmare la famiglia. Il medico in servizio che giunse per visitarlo rassicurò i parenti, ritenendo non necessario il trasferimento in ospedale. Secondo la denuncia presentata poi ai carabinieri, fu anche informato di quella patologia pregressa. I malori del 55enne non cessarono neanche quando il medico del 118 andò via.

Il fratello a quel punto si rivolse ad un altro medico, amico, che tentò di praticargli un massaggio cardiaco per 7 minuti. Fu inutile. Così come fu inutile il ritorno dell’ambulanza presso la casa di Alfonso Gallo, che morì poco dopo.

La famiglia denunciò tutto ai carabinieri della tenenza scafatese. Stando alle indagini ora concluse dalla procura, che si è avvalsa anche di una consulenza medico-legale, quel mancato ricovero e dunque la condotta del medico in servizio quella sera sull’ambulanza, sarebbero strettamente collegate al decesso dell’uomo.

Sulla vicenda, due deputati del Movimento 5 Stelle, informati di quanto accaduto, presentarono un’interrogazione al Parlamento con la quale chiesero di fare lumi su di un presunto caso di malasanità e di verificare le condizioni di lavoro dei servizi di emergenza medica. Il medico ha invece 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogato.

 


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