Cronaca Salerno, Salerno

Influenza e virus respiratori nei bambini, aumentano i ricoveri al Ruggi

Ruggi Salerno morto attesa pronto soccorso
Foto di repertorio
Ruggi Salerno morto attesa pronto soccorso

In aumento i ricoveri di bambini al Ruggi per virus respiratori e sintomi simil-influenzali. Dopo una lieve flessione dovuta alla chiusura delle scuole per le festività, i casi sono tornati a crescere con l’inizio di gennaio.

Influenza e virus respiratori nei bambini, aumentano i ricoveri

Aumentano i ricoveri di bambini al Ruggi a causa di virus respiratori e sintomi simili all’influenza. Dopo una breve diminuzione dovuta alla chiusura delle scuole durante le festività, i casi sono risaliti con l’inizio di gennaio. A riportarlo è la edizione odierna de Il Mattino. Al momento, la situazione non è considerata critica, ma si prevede una possibile ulteriore crescita, soprattutto a causa della nuova ondata di freddo in arrivo. Circa 1300 bambini sotto i 4 anni, in tutta la provincia, stanno affrontando i virus stagionali.

«Quest’anno, come gli scorsi anni, abbiamo numerosi accessi che riguardano sintomi da raffreddamento – spiega il primario di pediatria dell’azienda ospedaliera universitaria, Carolina Mauro – Non sono specificamente influenza, ma esistono le cosiddette sindromi simil-influenzali, ovvero sostenute da virus respiratori diversi rispetto a quello dell’influenza e che hanno della caratteristiche anche diverse».

I sintomi possono variare e mescolarsi in modi diversi, ma quelli tipici dell’influenza sono riconoscibili in una triade: febbre superiore ai 38 gradi, spesso preceduta da brividi, associata a un senso generale di malessere, stanchezza e sintomi respiratori come starnuti, tosse, naso che cola e congiuntivite. In alcuni casi, l’influenza può colpire anche l’apparato gastrointestinale, provocando diarrea e vomito.

Le parole del primario di pediatria

«Gli accessi finora non hanno raggiunto uno stato di criticità – continua Mauro – Dobbiamo dire, però, che l’influenza diventa particolarmente delicata. Bisogna fare molta attenzione ai bambini più piccoli, al di sotto dei 5 anni e soprattutto al di sotto dei 2 anni, perché in questi casi possiamo avere anche una compromissione più importante, sia dell’albero respiratorio che delle condizioni generali. Consideriamo che si può andare incontro a disidratazione. Sicuramente è opportuno rivolgersi al medico curante, per evitare che l’accesso al pronto soccorso non esponga i piccoli pazienti a un contagio negli ambienti del pronto soccorso stesso. Tuttavia bisogna prevenire che l’influenza si diffonda molto, con campagne di vaccinazione ad hoc, anche perché non si può prevedere il tipo di affezione che potrà caratterizzare la nuova influenza. Ovviamente, ci sono, poi, delle condizioni che necessitano la valutazione in ospedale e che sono la febbre molto alta, che non regredisce con i comuni anti-piretici, convulsioni, stato soporoso, difficoltà respiratorie».

I casi più a rischio

Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è un agente patogeno che colpisce le vie respiratorie, provocando un’infiammazione nei bronchi e bronchioli, strutture essenziali per la respirazione. Questo virus appartiene alla famiglia Paramyxoviridae, che include anche i virus della parotite e del morbillo. È il principale responsabile della bronchiolite, una condizione che colpisce soprattutto i neonati, causando fino al 75% dei casi.

L’infiammazione provocata dal virus porta a una produzione eccessiva di muco che ostruisce le vie aeree, rendendo difficile la respirazione, in particolare nei bambini piccoli e nei soggetti più vulnerabili. I neonati sotto i 6 mesi sono particolarmente a rischio: il virus è la causa principale di ricoveri e di accesso alle terapie intensive durante l’inverno, a causa di complicazioni come insufficienza respiratoria e bronchiolite grave.

Da quest’anno è disponibile un trattamento che prevede l’uso di un anticorpo monoclonale, una novità significativa nella prevenzione della bronchiolite causata dal virus sinciziale. Gli anticorpi monoclonali sono proteine create in laboratorio che replicano la capacità del sistema immunitario di combattere agenti patogeni come virus e batteri. In questo caso, l’anticorpo è stato sviluppato per riconoscere e neutralizzare il virus sinciziale, impedendogli di infettare le cellule delle vie respiratorie.

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