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Inquinamento del fiume Sarno, sequestrate 12 aziende

Inquinamento del fiume Sarno: sono state sequestrate 12 aziende e denunciati 14 imprenditori, dopo l’individuazione di sostanze tossiche e rifiuti industriali di fabbriche conserviere, officine meccaniche e persino di una farmacia agricola che finivano direttamente nel fiume Sarno.

Inquinamento del fiume Sarno, sequestrate 12 aziende

Sono accusati di inquinare così anche il mare del Golfo di Napoli, dove il fiume sfocia quando arriva alla foce nel comune di Castellammare di Stabia, i titolari di 14 delle attività private controllate in queste ultime settimane dai carabinieri della Forestale. Praticamente quasi tutte irregolari. Chiuse perciò l’80 per cento delle aziende ispezionate. È il bilancio per nulla rassicurante del contrasto agli sversamenti illegali dell’ultimo periodo in un fiume che parte pulito e, come ha sottolineato il procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso in occasione della firma di un protocollo con l’Autorità di Bacino, “diventa una cloaca per responsabilità di privati e comuni”.

I controlli di queste ultime settimane sono avvenuti grazie al raccordo fra i Nuclei Investigativi Polizia Agroambientale e Forestale e i Nuclei Operativi Ecologici dei Carabinieri che hanno avviata una nuova campagna di controlli diffusi sul territorio nell’ambito dell’attività d’indagine denominata convenzionalmente “Rinascita Sarno”, coordinata dalle Procure di Torre Annunziata, Avellino e Nocera Inferiore.

Le ispezioni hanno riguardato officine meccaniche, autolavaggi, farmacie agricole, concerie ed attività di gestione rifiuti insistenti lungo tutto il reticolo di corsi d’acqua del fiume Sarno. Contestati i reati di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti, di gestione illecita dei rifiuti e di scarico abusivo di acque reflue industriali.

Tutti veleni gettati nel fiume Sarno per risparmiare sui costi di depurazione e smaltimento. Un conto che in questo modo viene pagato interamente dal fiume ancora tra i più inquinati d’Europa.

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