Il figlio di Carla D’Acunto ha parlato in una intervista a La Vita in Diretta su Rai1: “Stanno facendo a me l’istigazione al suicidio, mia madre era tutto per me”. Il giovane ha deciso di rompere il silenzio, raccontando la sua versione dei fatti, nel giorno dei funerali della donna.
Morte Carla D’Acunto, il figlio in una intervista su Rai1
«Forse ora stanno istigando me al suicidio. Sto soffrendo, e sentirmi accusato è ancora più doloroso». Queste sono alcune delle parole più toccanti della testimonianza di Guido Petteruti, riportate in apertura della prima pagina dal quotidiano “La Città” in edicola oggi. Il 32enne è sotto indagine dalla Procura di Salerno nell’ambito dell’inchiesta sul decesso della madre, Carla D’Acunto, una ristoratrice di 52 anni, morta martedì pomeriggio all’ospedale “Ruggi” dopo essere stata ricoverata in gravi condizioni a seguito di una caduta da un terrapieno a Sala Abbagnano.
Nel giorno del funerale della madre, il giovane ha deciso di rompere il silenzio, condividendo la sua versione dei fatti ai microfoni di “La Vita in Diretta” su Rai1. «Mia madre era tutto per me, viveva esclusivamente per me: ci amavamo profondamente, eravamo praticamente un’unica entità», ha esordito il giovane. Poi ha iniziato a raccontare quanto accaduto nel pomeriggio di martedì: «Stavamo discutendo dei nostri problemi: io non potevo vedere le mie figlie, e anche lei era stata denunciata e non poteva vedere le nipotine. Mi ha detto che non riusciva più a sopportare questa situazione».
Lo sfogo
Da quel momento di sfogo, la situazione è rapidamente degenerata: «Dopo la lite, è scesa dall’auto e ha cominciato a correre via. L’ho seguita, cercando di fermarla. Le ho chiesto: “Mamma, dove vai? Cosa stai facendo?”. Ma lei non rispondeva, si limitava a dire “non ce la faccio, basta”. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, non mi aspettavo affatto una reazione del genere». Il 32enne, assistito dall’avvocato Michele Sarno, racconta anche altri momenti drammatici: «L’ho vista cadere nel vuoto dalla ringhiera: non so se sia scivolata o sia caduta, non avrei mai potuto immaginare un gesto del genere. Si muoveva, parlava, mi guardava. Diceva ai soccorritori che voleva alzarsi. Io le dicevo: “Mamma, alzati, che cosa hai fatto?”. Lei voleva rialzarsi, ma non ci riusciva. Poi sono andato al pronto soccorso, ma lei non c’era più».