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Jovanotti in concerto, ma la location non si trova. Il Cai dice no alla presenza del cantante sul Monte Cervati

Il Cai – Club Alpino Italiano in relazione alle dichiarazioni di questi giorni del vice sindaco di Sanza, Lettieri, che invitava Jovanotti a tenere un concerto sul monte Cervati, ha espresso dissenso rispetto alla presenza del cantante nell’area naturalistica del Parco del Cilento.

Jovanotti in concerto sul monte Cervati, il no del Cai

“Messner non lo vuole? Noi lo aspettiamo con grande gioia”, così il vicesindaco di Sanza, Toni Lettieri, aveva commentato la notizia della presa di posizione netta di Reinhold Messner sulla probabilità di tenere un concerto a 2.275 metri d’altezza a Plan de Corones in Val Pusteria (Alto Adige) nel corso del tour di Jovanotti Jova Beach Party.
Il Cai ha detto no, non è fattibile, e le motivazioni sono più che sensate.

L’area del Monte Cervati fa parte di un Parco Nazionale, quello del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni e, in quanto tale, in considerazione anche della sua ricchezza in termini di biodiversità e di bellezza intrinseca dei luoghi, è soggetta a precisi vincoli di tutela ambientale definiti dalla legislazione Nazionale e Comunitaria. L’organizzazione di un concerto pop richiede l’utilizzo di camion e di strutture mobili, di gruppi elettrogeni, ecc., comportando dunque la realizzazione in alta quota di un vero e proprio cantiere di lavoro ancor prima del concerto stesso.

Il monte Cervati non è un’area di ristoro ne un luogo per i concerti. I visitatori dell’area sono escursionisti, alpinisti, ciclisti, equituristi o semplici amanti della natura che, su quella che viene generalmente riconosciuta come la vetta più alta della Campania, cercano il loro museo da visitare durante tutto l’arco dell’anno.

Non si può assecondare sempre il consumismo

Da parte del Club Alpino Italiano, ma anche di tutti gli amanti, frequentatori e operatori del fantastico Cervati, la decisione è ovvia. Non si tratta di fare becero ambientalismo ostruzionista ma semplicemente di capire quale direzione seguire per far sì che questa e tutte le montagne diventino un volano di sviluppo per i popoli che da sempre le abitano senza danneggiare l’ambiente che ha garantito per secoli una piacevole e serena convivenza tra uomo e natura.

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