SALERNO. I giornalisti de La Città sono pronti allo sciopero dopo l’annuncio, da parte dell’editore, di avvio delle procedure di licenziamento. La solidarietà del presidente dell’Ordine del Giornalisti della Campania.
L’editore de La Città avvia le procedure di licenziamento, giornalisti verso lo sciopero
In meno di due anni, ancora nubi sul futuro dei giornalisti del quotidiano La Città di Salerno. La “Edizioni Salernitane srl” ha minacciato l’avvio di procedure di licenziamento, dopo aver attivato da un anno i contratti di solidarietà, ancora in essere.
Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, parla di «scelta inaccettabile, dopo un anno di sacrifici che hanno portato a un risparmio aziendale di 350mila euro, garantendo ogni giorno una inalterata qualità del giornale».
Lucarelli lancia inoltre un monito all’azienda, affermando che «ha il dovere di tornare al tavolo con il Comitato di Redazione per una soluzione serena, che escluda decisioni improponibili».
Il comunicato dell’Assemblea dei Redattori
L’Assemblea dei Redattori ha risposto con fermezza alle volontà espresse dall’azienda, diffondendo un comunicato:
La Edizioni Salernitane srl ha comunicato ieri l’intenzione di procedere a una “riduzione strutturale dei posti di lavoro”, dando il via alle procedure di licenziamento.
La decisione aziendale giunge dopo che dallo scorso gennaio i giornalisti e i poligrafici de “la Città” hanno accettato un contratto di solidarietà che ha comportato enormi sacrifici in termini sia economici che professionali.
L’assemblea dei redattori ritiene inaccettabile il continuo ricorso da parte dell’azienda a minacce di licenziamento, tanto più a fronte della grande disponibilità dimostrata dai lavoratori sia nell’accettare le forti decurtazioni sullo stipendio, sia nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
L’assemblea contesta inoltre i dati contabili presentati dall’azienda (dai quali, comunque, si evince una forte incidenza sul passivo dei costi sostenuti per nuove operazioni editoriali rispetto alle quali la redazione aveva sollevato perplessità) e fa rilevare che dal conto economico depositato in Camera di Commercio risulta al 31 agosto 2018 un utile di esercizio che è evidentemente frutto del risparmio sulle spese per il personale e ha consentito di assorbire tutte le perdite di esercizio dichiarate al 31 dicembre 2017, ottenendo anche un margine di attivo.
Non trovano quindi alcuna giustificazione le ulteriori politiche di ridimensionamento annunciate dall’azienda, che ha già risparmiato sul costo del lavoro circa 350mila euro. L’assemblea ritiene pertanto che non possano essere richiesti ulteriori sacrifici ai giornalisti, i quali peraltro continuano a garantire la qualità del prodotto sobbarcandosi un orario di lavoro oltre i limiti del contratto di solidarietà.
Si ribadisce inoltre che l’azienda non ha dato risposta a nessuna delle richieste formulate nei mesi scorsi circa la composizione della compagine societaria e le modalità con cui sono state calcolate le giornate di solidarietà, modalità che tuttora presentano discrepanze rispetto ai fogli di presenza.
Alla luce degli ultimi, inattesi sviluppi, l’assemblea ribadisce lo stato di agitazione e affida al Cdr la gestione di un pacchetto di cinque giorni di sciopero.
Per l’azienda, sono «illazioni le irregolarità degli orari in solidarietà»
L’azienda ha inviato all’Assemblea dei Redattori la sua risposta, contestando di fatto il passaggio del testo relativo agli orari sostenuti dai redattori in regime di contratto di solidarietà.
La Direzione aziendale nel prendere atto di tutto quanto riportato nel comunicato dell’assemblea dei redattori, conferma senza alcuna eccezione – come già tra l’altro avvenuto nel corso del tavolo di incontro sindacale della data odierna – i dati contabili comunicati al Cdr e certificati nel prospetto di bilancio infrannuale al 31 ottobre 2018 notificato alle parti sociali.
Inoltre, contesta in toto le illazioni inerenti una presunta irregolarità gestionale degli orari in solidarietà ricordando ai signori giornalisti che le ore effettivamente oggetto di riduzione per solidarietà, a consuntivo, sono state nettamente inferiori a quelle utilizzabili e previste dalle intese sindacali intercorse.
In ultimo, senza voler in alcun modo ledere i diritti sindacali dei lavoratori, con riferimento al pacchetto di scioperi proclamato, la Direzione aziendale tiene a precisare ai signori giornalisti che la mancanza nelle edicole del quotidiano La Città non farà altro che peggiorare la già grave situazione economica e finanziaria societaria, con tutte le conseguenze del caso.