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"La letteratura al bar e in boutique": Enrico De Vivo da "Sciglio"

SALERNO. La letteratura torna in boutique a Salerno: prosegue la rassegna letteraria itinerante a cura di Gianluca Liguori con il recupero dell’appuntamento con lo scrittore (e direttore di Zibaldoni) Enrico De Vivo.

Presentazione del romanzo Poche parole che non ricordo più, pubblicato da Exòrma nella collana Quisiscrivemale, lunedì 29 maggio alle ore 19.00 da Sciglio Vintage, in via Duomo 46 a Salerno.


Lunedì 29 maggio, a Salerno, nuovo appuntamento con la rassegna itinerante “La letteratura al bar e in boutique” a cura di Gianluca Liguori.
Nella suggestiva cornice della boutique Sciglio Vintage, in via Duomo 46, nel centro storico di Salerno, alle ore 19 si recupera la presentazione del romanzo Poche parole che non ricordo più di Enrico De Vivo, pubblicato dall’editore romano Exòrma nella collana Quisiscrivemale.

L’autore

Enrico De Vivo, classe 1963, è nato a Nocera Inferiore e residente ad Angri. Ideatore e direttore della rivista letteraria Zibaldoni.it, ha curato il volume Racconti impensati di ragazzini (Feltrinelli, 1999), con prefazione-saggio di Gianni Celati, e l’antologia, con Gianluca Virgilio, Il fior fiore di Zibaldoni e altre meraviglie (Edit Santoro, 2004). Ha scritto cinque pezzi in prosa in Sonetti del Badalucco nell’Italia odierna (Feltrinelli, 2010) di Gianni Celati, che, del suo Divagazioni stanziali (QuiEdit, 2009), ha scritto: “Devo dirglielo a Enrico De Vivo che il suo libro è molto diverso dai libri che si scrivono e pubblicano con grande sfarzo di elogi pubblicitari. Devo dirglielo perché adesso le cose vanno così, e magari non si considera il garbo delle sue frasi”.

Il libro

Poche parole che non ricordo più è un romanzo picaresco in forma di ritratti, ambientato in una Campania immaginaria, a tratti onirica, dove le vite dei personaggi si fondono tra realtà e sogni malinconici: libro sugli ultimi e i dimenticati, il romanzo di De Vivo è un viaggio, attraverso un itinerario affastellato di comicità e grottesco, alla ricerca di qualcosa di inafferrabile ma sempre a portata di sguardo, per comprendere che la fantasia non è per niente evasione, ma può essere una guida alla sopravvivenza per animi stanchi.

“Il libro nasce da una costola di Gianni Celati, quasi un tardo manifesto della poetica celatiana e cavazzoniana, zeppo com’è di lunatici, idioti, eccentrici, carpentieri burberi, criminali miti, maestri elementari che diventano fruttivendoli e vanno nel paese dei mimi, piastrellisti incantati, mimi sciancati che recitano la fine del mondo […]. La lingua insegue in ogni pagina una semplicità poetica, che sempre tiene della complessità, una surrealtà più realistica di qualsiasi mimesi naturalistica” (Filippo La Porta su Left).

La letteratura al bar e in boutique

La rassegna, con la formula della doppia location Bar Capri e Sciglio, proseguirà il 4 e 5 giugno con la scrittrice Anna Giurickovic Dato, classe 1989, nata a Catania e residente a Roma, che presenterà il romanzo d’esordio, pubblicato per Fazi, La figlia femmina, candidato al Premio Strega.
“Una storia che colpisce fin dal primo, disturbante, capitolo.” (Ida Bozzi su La Lettura de Il Corriere della Sera).

La stagione si concluderà il 25 e 26 giugno con Enrico Macioci, già ospite della scorsa edizione con Breve storia del talento, che presenterà l’ultima fatica, Lettere d’amore allo yeti (Mondadori).
“Uno degli autori più interessanti nel nostro panorama letterario attuale” (Demetrio Paolin su Flanerì)

Prossimi appuntamenti

4 giugno, Battipaglia – 5 giugno, Salerno
Anna Giurickovic Dato, La figlia femmina (Fazi)

25 giugno, Battipaglia – 26 giugno, Salerno
Enrico Macioci, Lettere d’amore allo yeti (Mondadori)

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