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Lavoratori autonomi salernitani tra i più poveri d'Italia, il dato allarmante

SALERNO. Salerno 93esima provincia su 110 in classifica. Dato allarmante quello emerso dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre. Il reddito medio dei lavoratori autonomi è tra i più bassi d’Italia.

46.550 i lavoratori autonomi registrati cui reddito medio relativo al 2015 ammonta a 18.728 euro. Un aumento di circa 2.400 euro rispetto al 2013, ma non basta. La provincia di Salerno rimane una tra le ultime, fanalino di coda la cui situazione riflette la situazione vissuta nella maggior parte dello Stivale.

Secondo lo studio della CGIA i lavoratori autonomi più ricchi si trovano a Milano, dove il reddito medio è di 38mila euro circa. Il dato medio nazionale è invece di 26.248 euro. Quasi 8mila euro in meno a Salerno rispetto alla media nazionale, che rispetto alle annate 2008-2009 è salito di 2.600 euro.

Che la situazione sia critica però è evidente, come dimostrato dal fatto che sempre meno gente preferisce il lavoro autonomo a quello subordinato, con una percentuale scesa in 23 dei 27 paesi dell’Unione Europea.

«Sebbene i dati riferiti al reddito medio siano abbastanza positivi – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – non dobbiamo dimenticare che la crisi ha fortemente polarizzato il mondo degli autonomi, condizionando questi risultati.

Tra i redditi più elevati, ad esempio, troviamo la fascia di lavoratori tra i 50 e i 65 anni. Viceversa, gli under 40 hanno subito un processo di proletarizzazione della professione che è stato spaventoso. Il crollo dei redditi, l’aumento della precarietà, l’elevata intermittenza lavorativa e lo scarso grado di autonomia hanno caratterizzato l’attività lavorativa di centinaia di migliaia di giovani professionisti.

Questa situazione, inoltre, ha divaricato le disparità territoriali: in particolar modo tra il Nord e il Sud del Paese».

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