Erano stati confiscati alla camorra ma i beni non erano stati mai utilizzati dal Comune di Agropoli. Anzi, alcuni di essi erano ancora abusivamente occupati dagli esponenti del clan.
La prima sezione centrale di Appello della Corte dei Conti ha rigettato gli appelli dell’ex sindaco di Agropoli Franco Alfieri, dell’ex vicesindaco e di tre dirigenti comunali, confermando la sentenza di primo grado ed il pagamento di 40mila euro, oltre le spese legali.
Si tratta di tre appartamenti e due locali, confiscati al clan Marotta. I beni, già destinati al Comune dal 2003 ma abusivamente occupati, erano stati consegnati, con apposito verbale, dall’Agenzia del Demanio al Comune di Agropoli nel dicembre 2008, dopo che con l’intervento dei Carabinieri si era provveduto a sgomberare da persone e cose gli immobili, e l’Ente da quella data veniva definitivamente immesso nel possesso dei medesimi, che avrebbero dovuto essere trascritti al proprio patrimonio indisponibile e quindi destinati a finalità sociali o a sede di uffici e servizi municipali.
Tuttavia gli immobili venivano riportati nell’inventario dei beni immobili ad uso pubblico per destinazione solo nell’ottobre 2012, a seguito dell’intervento della polizia tributaria e dopo che a settembre 2012, si era accertato che gli stessi immobili, nonostante la materiale consegna al Comune, erano ancora occupati dagli stessi soggetti destinatari dei provvedimenti di confisca. Così la prima sezione di Appello ha confermato l’entità del danno erariale.
Insieme a Franco Alfieri, oggi capostaff del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ed aspirante parlamentare, dovranno risarcire le casse comunali anche l’ex vice sindaco Mauro Inverso (con delega al patrimonio) e i dirigenti Marialuisa Amatucci (Responsabile del Settore Patrimonio), Biagio Motta (Responsabile di posizione organizzativa dell’Area Entrate e Patrimonio) e Agostino Sica (Responsabile dell’Area Tecnica).
(fonte: Cronache Salerno)