Con 304.438 € di patrimonio medio (anno 2012) le famiglie della provincia di Avellino guidano la graduatoria in Campania stilata daIl Sole 24 Ore (lunedì 1 dicembre 2014 – dati Unioncamere – Si. Camera) per “misurare” la ricchezza dei privati. Seguono le province di Salerno: 286.578 €; Caserta: 270.336 €; Napoli: 261.253 €; Benevento: 242.020 €. Tutte e cinque le province della Campania, in ogni caso, confermano questo indicatore al di sotto della media Italia: 346.424 €. Ma il differenziale aumenta notevolmente se si prende in considerazione il patrimonio medio delle famiglie della provincia di Sondrio, territorio che ha conquistato la prima posizione in questa graduatoria dell’indagine de Il Sole 24 Ore con 505.730 €: si parte dai 201.292 € in meno delle famiglie irpine per arrivare ai 263.710 € in meno di quelle della provincia di Benevento. Il patrimonio medio delle famiglie della provincia di Avellino è pari all’87,9% del patrimonio medio delle famiglie italiane. Tale indicatore – elaborato dagli analisti del Centro Studi di Ance Salerno – si attesta all’82,7% in provincia di Salerno, al 78% in quella di Caserta; al 75,4% in quella di Napoli e al 69,9% in quella di Benevento. E’ proprio da tale approfondimento che emerge il ritardo (da 12 a 30 punti percentuali) che si configura nella geografia dei patrimoni delle famiglie campane rispetto al resto d’Italia.
Per rendersi conto della composizione di tali patrimoni è utile ricorrere all’analisi della Banca d’Italia (Supplementi al Bollettino Statistico – Indagini campionarie – I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2012 – 27 Gennaio 2014), che evidenzia come le attività reali rappresentino il 61,1% del totale, mentre quelle finanziarie il restante 38,9%. Nonostante il calo degli ultimi anni – specifica sempre la Banca d’Italia – nel confronto con gli altri Paesi le famiglie italiane risultano titolari di una ricchezza netta pari a circa 8 volte il reddito lordo disponibile, mentre continua a permanere a livelli bassi l’indebitamento, nonostante gli incrementi degli ultimi anni.
Il valore aggiunto pro-capite
Il divario tra la Campania ed il resto d’Italia è rintracciabile anche nella comparazione del valore aggiunto pro-capite. Attingendo sempre all’indagine de Il Sole 24 Ore è ancora la provincia di Avellino a guidare la graduatoria regionale con 15.050 € (v.a.p.c.). Seguono Salerno con 14.915 €; Napoli 14.204 €, Benevento 13.725 € e Caserta 11.966 €. Nel migliore dei casi (Avellino) il differenziale accumulato rispetto alla media Italia (21.558) è pari a 6.500 € circa, forbice che aumenta (in negativo) fino a circa 10.000 € nel caso della provincia di Caserta. E’ il territorio irpino, quindi, che sia sotto il profilo del patrimonio medio della famiglie che dal punto di vista del valore aggiunto pro-capite risulta quello con indici più positivi nell’ambito delle dinamiche riferibili al tenore di vita in Campania.
Il costo delle abitazioni
Ed è sempre Avellino a risultare la provincia più “appetibile” anche sul versante del costo per metro quadro delle abitazioni in posizioni semi centrali. Tra le province della Campania, infatti, il prezzo al metro quadro degli appartamenti in tali zone è pari a 1.100 € in quella di Avellino, mentre sale progressivamente a 1.400 € a Benevento; 1.500 € a Caserta; 2.700 € a Salerno; e 3.150 € a Napoli. In questo caso Avellino, Benevento e Caserta risultano sotto la media Italia (1.948 €/m2). Mentre le altre due province (Salerno e Napoli) sono ampiamente al di sopra.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANCE SALERNO ANTONIO LOMBARDI: “TROPPO EVIDENTI I DIVARI DI RICCHEZZA, INDISPENSABILE UN PIANO PLURIENNALE DI INVESTIMENTI”
“La logica dei numeri ci mette ancora una volta di fronte – ha dichiarato il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – al drammatico scenario della nostra regione che resta indietro rispetto alle altre zone del Paese. Le condizioni di vita, il tenore di vita si appiattiscono verso il basso e risulta addirittura improponibile il confronto con le province che guidano la graduatoria del benessere nazionale. Tra un cittadino di Caserta e uno di Milano si sono accumulati oltre 31.000 € di differenza in termini di valore aggiunto pro-capite: non c’è bisogno di alcun commento”. “Né va meglio – ha continuato Lombardi – se si prende in considerazione il patrimonio della famiglie: tra Benevento e Sondrio esiste un baratro di oltre 260.000 €”. “Ma, naturalmente, –ha concluso Lombardi – sono dinamiche ben note da anni, che ormai non sortiscono nemmeno più l’effetto della sorpresa o della protesta. Rispetto a questa situazione è indispensabile fare partire al più presto un piano pluriennale di investimenti pubblici, capace di stimolare anche quelli privati, per provare a mettere argine ad una deriva che è iniziata ben prima del ciclo recessivo. Ancora una volta occorre sollecitare l’immissione di liquidità nel tessuto economico e produttivo ponendo riparo ai macroscopici errori, solo per fare l’esempio più eclatante, commessi nella spesa dei fondi strutturali europei”.