SALERNO. Stando a quanto riporta il quotidiano “La Città”, da domani, l’ostello Koinè di via Luigi Guercio, chiuderà i battenti al termine di 30 anni di servizio. Inoltre, non si sa cosa ne sarà di quegli otto lavoratori che vi sono al loro interno e di quei 30 ospiti (alcuni anche cagionevoli di salute) senza una fissa dimora. La situazione sembra tragica, se si va a pensare anche a tutti coloro che hanno la residenza concessa dagli uffici anagrafici proprio presso l’ostello di via Luigi Guercio.
Fino ad ora, tutte queste persone trovavano dignità e ristoro presso il Koinè e potevano anche essere in una zona abbastanza centrale della città, usufruendo conseguentemente di tutti i servizi disponibili: mensa dei poveri, Caritas, unità di strada e protezione civile di Salerno. Ma, nonostante questa situazione incresciosa, dagli uffici preposti non è arrivata nessuna comunicazione riguardo il destino di queste persone. Da martedì a Salerno i più deboli non avranno più nessun punto di riferimento perché tutte le associazioni o le organizzazioni che operano nel sociale facevano riferimento all’ostello di via Luigi Guercio – si evince dalle dichiarazioni di alcuni lavoratori – Da circa 7 anni l’ente comunale non ha mai voluto interloquire con la cooperativa Livingstone credendo di liquidare la controversia senza problemi e in silenzio. La sentenza, spiega che oltre al contratto con il proprietario, il Comune aveva anche il contratto con la cooperativa Livingstone: la volontà di non discutere del Comune ha portato, nonostante ci fosse la volontà di dimezzare il fitto, alla condanna per i fitti arretrati. Soldi dei contribuenti, insomma. La Livingstone inoltre aveva da anni chiesto di essere spostata in una struttura pubblica senza avere anche in questo caso nessuna risposta. Questa ormai non è una battaglia per la sopravvivenza della cooperativa ma per il servizio sociale che da lunedì nella città di Salerno sarà più povero».