«Il fitoplancton non è in concentrazione anomala». È questo ciò che traspare dall’unico prelievo effettuato il 17 luglio dai tecnici dell’Arpac presso la spiaggia accanto all’Idrovora. Si era trattato di una giornata in cui le acque e l’arenile risultavano verdastri o giallognoli e pieni di alghe sul confine tra Battipaglia ed Eboli.
Acque purtride tra Battipaglia ed Eboli, giornate infernali
Tuttavia, il fenomeno si è intensificato, al punto che ieri mattina i bagnanti – sia in un Comune, sia nell’altro – si sono dati letteralmente alla fuga. Acque melmose e puzzolenti. «I dati di questo primo prelievo – si evince dalle dichiarazioni di Lucio De Maio, responsabile del dipartimento acque marine dell’Arpac – non spiegherebbero la colorazione anomala».
«Ma si tratta di un solo campione e credo sia stato prelevato a terra e non a mare. Più fattori quest’anno hanno intensificato il fenomeno: dalle piogge a maggio che hanno arricchito le acque marine di nutrienti, al caldo e alla luce del sole di giugno che hanno fatto in modo da far crescere le alghe. Se l’Idrovora ha portato a mare i residui dei fertilizzanti le alghe hanno avuto ancor più nutrimento. Quando poi il fenomeno aumenta c’è un picco di zooplancton, cioè produzione animale, non vegetale. L’odore di marcio è dovuto alla putrefazione in atto».