Emergono nuove intercettazioni nella vicenda di Marzia Capezzuti, la ragazza milanese uccisa e ritrovata morta in un casolare di Montecorvino Pugliano. In qualche occasione, la ragazza aveva tentato di fuggire via ma era stata sempre fermata, riportata a casa e maltrattata come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Marzia Capezzuti, le ultime intercettazioni
Ad ottobre scattano gli avvisi di garanzia della procura e partirono le intercettazioni ambientali. Proprio in casa, gli indagati hanno parlato a ruota libera. In particolar modo, è stata intercettata una conversazione tra Barbara Vacchiano e i figli. In particolar modo, Annamaria, discutendo con la madre di ciò che è scritto sulle carte, dice: “Hai capito? Pure il concorso in omicidio… e tu sei la mandante“.
A quel punto Vito si rivolge alla sorella: “Diglielo a questi figli di pu****a qui dentro che se non hanno le prove… si devono solo mettere il dito…”. Le chiede Damiano Noschese: “Cosa dobbiamo fare, ci uccidiamo?” e gli risponde Vito: “Ci uccidiamo…”. Incalza Damiano Noschese: “E che ho fatto io?”. Gli risponde Annamaria: “Damiano, Damiano… un sacco di cose“-
Interviene così Barbara, spiegando di essere intenzionata a confessare tutto e che sia meglio che le accuse ricadano su di lei: “Fammi accusare tutto a me“. Poi, rivolgendosi alla figlia in lacrime: “Vedi che sei razza Vacchiano, non piangere. Ok? E basta… accuditemi a questo“, chiedendo ad Annamaria di accudire il fratellino di 7 anni.