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Maximall, spunta un’azienda interessata all’ipermercato Carrefour

PONTECAGNANO FAIANO. Spunta una società interessata ad occupare l’attuale ipermercato del Carrefour, presso il Centro Maximall di Pontecagnano Faiano.

Il Carrefour di Pontecagnano, infatti, potrebbe chiudere. L’ipermercato è nell’elenco dei centri che la multinazionale francese vorrebbe chiudere in Italia, insieme a quelli di Borgomanero e Trofarello.

Mentre si attende la mobilitazione dei dipendenti dell’ipermercato (il 27 e 28 gennaio) annunciata dalle sigle sindacali Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la UILTuC, e che coinvolgerà circa 500 lavoratori a rischio nell’intera rete del Carrefour, indiscrezioni parlano di una trattativa già in corso da mesi per evitare la sparizione di un supermercato all’interno del Maximall.

Si tratterebbe della Conad, acronimo di Consorzio Nazionale Dettaglianti, società cooperativa attiva nella grande distribuzione organizzata già presente in 52 punti vendita in provincia di Salerno.

La trattativa

La trattativa finora non è stata comunicata da alcuna delle parti in questione e non è detto che finisca con una fumata bianca. D’altra parte, dalle stesse fonti trapela la scelta aziendale di dividere (come fisicamente è già stato fatto all’interno del Maximall) la sede dell’ipermercato dalla zona dedicata, fino a qualche mese fa, alla vendita di elettrodomestici, prodotti di elettronica e telefonia. E che sarà destinata ad un’altra azienda da individuare.

Le dichiarazioni dei sindacati

«Sono state anticipate dall’azienda una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società – avevano spiegato le sigle sindacali – Le argomentazioni dell’impresa hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell’anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati».

L’azienda, dal canto suo, conscia della situazione e delle ricadute occupazionali, si è resa disponibile a valutare il ricorso a strumenti in grado di minimizzare l’impatto di tale piano sui lavoratori coinvolti, sulle loro famiglie e sulle comunità locali. La riorganizzazione sarebbe necessaria a causa del calo delle vendite registrato in tutta Italia nel formato ipermercati.

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