SALERNO. Non sarebbero mezzi armati ma i due camion dell’Esercito italiano, bloccati al porto di Salerno, non avevano comunque subito le necessarie trasformazioni per essere spediti altrove. Resta da chiarire la vicenda del sequestro dei due veicoli diretti in Somalia avvenuto in estate ma reso noto solo l’altro ieri. Sarebbe da escludere l’ipotesi terroristica circolata nelle prime ore.
Il sequestro è avvenuto nell’ambito dei continui controlli effettuati al porto di Salerno sullo smaltimento di rifiuti, in particolare per le tratte con destinazione Africa e Medio Oriente. I mezzi non erano quindi diretti a nessun gruppo islamista ma ad un’azienda somala. Il problema è che non avevano subito le trasformazioni per diventare rifiuti o rottami mantenendo le funzionalità, dai vetri oscurati all’equipaggiamento degli interni. Procedura quanto mai anomala, sulla quale indaga la Commissione Ecomafie.
“Sicuramente ci saranno stati degli intermediari” spiega Alessandro Bratti, presidente della commissione Ecomafie, che ha chiesto una lista degli operatori. Il porto di Salerno torna al centro dell’attenzione e di voci che rischiano di danneggiare la sua immagine. Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità portuale di Salerno, già ieri ha parlato di “allarmismi infondati” dichiarando di essere “all’oscuro di questa vicenda pur avendo un confronto costante con il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e con le forze dell’ordine che svolgono un lavoro eccezionale”. La vicenda non si conclude qui perché le indagini proseguono. Fra due settimane la Commissione Ecomafie sarà di nuovo in Campania.
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FONTE: LIRA TV