Un incremento del 211% dei Centri di Accoglienza Straordinaria (Cas) e un aumento del 57% delle presenze tra Cas e Sai (ex Sprar). È questa la fotografia del sistema di accoglienza di migranti in provincia di Salerno nel rapporto Centri d’Italia, redatto da Openpolis e Action Aid, che analizza i dati del 2023. Il titolo del dossier, “Accoglienza al collasso”, evidenzia le criticità di un sistema tornato ai livelli del 2018 e sempre più orientato verso soluzioni emergenziali piuttosto che strutturali come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Migranti, aumenta l’accoglienza in provincia di Salerno
La situazione salernitana riflette il trend nazionale. Nel 2023, i migranti ospitati nelle strutture della provincia sono stati 2.620, con un aumento del 57% rispetto al 2022 (quando erano 1.668) e del 158% rispetto al 2021. Il dato ha superato anche il livello del 2018, quando gli ospiti erano 2.458.
A crescere in modo significativo sono stati soprattutto i Cas, strutture temporanee che spesso diventano permanenti. I numeri parlano chiaro: nel 2022 i Cas attivi erano 9, mentre nel 2023 sono diventati 28, accogliendo il 65% dei migranti presenti in provincia. I posti disponibili nei Cas sono 1.866, con un tasso di occupazione del 91% (1.704 posti occupati).
La provincia di Salerno rientra inoltre tra le dieci aree italiane in cui la quota di posti in grandi centri varia tra il 60% e l’80%. Attualmente, undici strutture superano i 50 posti disponibili. Tra le più grandi:
- Centro Ro.Do.Pa di Battipaglia (324 posti)
- Residence L’Oasi di Centola (148 posti)
- Villaggio El Pueblo di Capaccio Paestum (140 posti)
- Magyc di Eboli (125 posti)
Secondo il report, la predominanza dell’accoglienza straordinaria non trova giustificazione nei numeri, dato che non si registra un’emergenza tale da richiedere una simile distribuzione.
Un ulteriore fattore critico riguarda i centri temporanei istituiti nel 2023, strutture che offrono solo vitto e alloggio. Su questi, però, mancano dati ufficiali: il Ministero dell’Interno, infatti, ha dichiarato di non monitorare direttamente queste realtà.
Sul fronte opposto, i Sai (destinati a titolari di protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati e altre categorie vulnerabili) rappresentano l’accoglienza ordinaria. Questi centri coinvolgono attivamente gli enti locali, favorendo percorsi di integrazione e autonomia. Attualmente, il 35% dei migranti in provincia di Salerno è accolto nei Sai, pari a 916 persone, con un tasso di occupazione dell’84,6%.