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Sfrattati da casa, minacce ad un dipendente comunale di Cava de’ Tirreni: indagati due fratelli pregiudicati

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Carabinieri

Sfrattati dalla loro casa, minacce rivolte ad un dipendente comunale di Cava de’ Tirreni: i fatti si sono verificati nella mattinata di lunedì 18 novembre. Protagonisti della vicenda due fratelli, M.R. e P.R., già noti alle forze dell’ordine. Lo riporta l’odierna edizione de La Città.

Minacce ad un dipendente comunale di Cava de’ Tirreni, si indaga

Un grave episodio di violenza si è verificato lunedì mattina presso gli uffici del settore Patrimonio del Comune di Cava de’ Tirreni, situati in via Schreiber. I protagonisti della situazione sono stati due fratelli, M.R. e P.R., già noti alle forze dell’ordine, che si sono presentati negli uffici con un comportamento aggressivo e intimidatorio, creando un clima di paura tra i presenti. I due, sfrattati a maggio dello scorso anno da un alloggio popolare in via Ragone a causa di morosità cronica, hanno rivolto insulti e accuse infondate al personale del settore Patrimonio.

Le accuse

La situazione è rapidamente deteriorata quando il fratello più giovane, visibilmente agitato, ha cominciato a urlare contro le dipendenti, accusandole di essere responsabili di un presunto mancato recupero di oggetti personali lasciati nell’abitazione popolare da cui erano stati sfrattati. L’alloggio da cui i fratelli erano stati allontanati era soggetto a un provvedimento di sgombero per morosità cronica. Tali provvedimenti vengono emessi dopo un lungo processo burocratico e legale che prevede avvisi e opportunità di regolarizzare la situazione economica, possibilità che evidentemente non sono state sfruttate dai due.

Il personale del settore Patrimonio, responsabile della gestione amministrativa degli immobili comunali, non ha competenze dirette riguardo alle modalità di sgombero, che vengono effettuate in collaborazione con le forze dell’ordine e nel rispetto di specifiche disposizioni di legge. Tuttavia, i due fratelli hanno rivolto accuse ingiuste e diffamatorie al personale, trascurando il fatto che nel provvedimento di sgombero è sempre indicata una data entro la quale l’immobile deve essere liberato sia dalle persone che dagli oggetti presenti.

La rabbia

La loro ira, però, non si è limitata alle parole. Il 47enne, il più giovane dei due, ha cominciato a minacciare le dipendenti comunali, creando un’atmosfera di intensa tensione e paura. La situazione è ulteriormente peggiorata quando il dirigente del IV Settore, Antonino Attanasio, è intervenuto per proteggere il personale. Anche lui è stato aggredito verbalmente, subendo insulti e minacce di morte. In preda a un vero e proprio raptus, il 47enne ha urlato frasi gravissime, affermando: “Non ho nulla da perdere. Vi sparo in bocca a tutti quanti”. Queste parole, pronunciate con un tono minaccioso, hanno scatenato il panico tra i presenti, rendendo necessario un intervento immediato per ristabilire la calma.

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