EBOLI. Gianluca La Marca, l’imprenditore arrestato ieri insieme al Direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno e al boss Giovanni Maiale, minacciò un legale per arrivare a dei lotti aziendali di suo interesse: le intercettazioni telefoniche rilevano i suoi metodi.
L’imprenditore e i suoi metodi per arrivare ai lotti aziendali: minacce e offerte in denaro al legale
Minacce, tentata corruzione e turbativa d’asta: erano gli elementi base che Gianluca La Marca, l’imprenditore di Eboli arrestato ieri mattina insieme al Direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno, applicava per cercar di accaparrarsi uno i lotti di un complesso aziendale sito a Campolongo di Eboli. A incastrarlo, una delle tante intercettazioni telefoniche che lo vedevano impegnato a intimidire un custode giudiziario per rinviare una vendita: «Avvocà… perché non vi fate venire una febbre? Se vi fate venire questa febbre sono disposto a pagare il vostro onorario per il fastidio».
Un’operazione che per La Marca però non andò bene, visto che la struttura fu poi destinata allo Studio Immobiliare di Marco e Adriano Campione, con il legale che non accettò né le offerte in denaro né tanto meno le minacce subite. Il tutto svolto con l’aiuto di Giovanni Maiale, il quale più volte tentò di convincere Antonio Campione a non partecipare all’asta in quel periodo. Per il gip Perrotta non ci sono dubbi: si è trattato di minaccia implicita riconducibili al metodo mafioso.
Fonte. Il Mattino