Cronaca Salerno, Salerno

Minaccia e molestia la ex, salernitano condannato 3 anni di reclusione

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Foto di repertorio

Un 34enne originario di Nocera Superiore è stato condannato a tre anni di reclusione dal II Collegio del Tribunale di Nocera Inferiore per atti persecutori nei confronti di una giovane donna di 20 anni.

I fatti risalgono allo scorso marzo e si sono conclusi con l’intervento dell’autorità giudiziaria, che ha disposto per l’imputato la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Cava de’ Tirreni, minacce e molestie a una 20enne: condannato

Secondo la ricostruzione accusatoria, l’uomo avrebbe stravolto la vita della giovane con una serie di minacce e molestie che l’avrebbero portata a temere per la propria incolumità. L’escalation sarebbe iniziata dopo la fine della loro relazione sentimentale, aggravata dalla nuova frequentazione della vittima.

In particolare, nei primi giorni di marzo, il 34enne avrebbe aggredito fisicamente la ragazza mentre si trovava con delle amiche. Secondo le testimonianze, l’avrebbe afferrata per i capelli, scaraventata a terra e trascinata per alcuni metri prima di colpirla con una testata e sputarle in volto. Alcune settimane dopo, si sarebbe presentato a casa della giovane, costringendola a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Oltre alle aggressioni fisiche, l’uomo avrebbe perseguitato la vittima con pedinamenti, insulti e messaggi minatori. Uno dei messaggi, riportato in aula, recitava: “Io ti osservo da lontano, poi te ne accorgi. Ti dico giusto due parole: diglielo che per Nocera Superiore non dovete passare, se no vi sparo a tutti e due”.

L’indagine dei carabinieri della tenenza di Cava de’ Tirreni è stata supportata dalla denuncia della giovane, da relazioni di servizio e dalle testimonianze, tra cui quella di un’amica della vittima che ha confermato diversi episodi. Questi elementi hanno contribuito a costruire un quadro dettagliato delle persecuzioni subite dalla ragazza.

La difesa e la sentenza

Durante il processo, l’imputato ha respinto ogni accusa, fornendo una versione alternativa dei fatti. Ha affermato che il rapporto con la giovane fosse consensuale e ha sostenuto di aver agito per proteggerla dalla nuova frequentazione, che a suo dire l’avrebbe portata su una “cattiva strada”, influenzandola nell’uso di alcol e droghe. Ha inoltre negato gli episodi di violenza e stalking contestati.

Nonostante la difesa, il collegio giudicante ha ritenuto l’uomo colpevole e lo ha condannato a tre anni di reclusione. Il deposito delle motivazioni della sentenza permetterà di comprendere nel dettaglio il percorso seguito dai giudici. L’imputato potrà ora impugnare il provvedimento e ricorrere in appello.

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