Morte di Massimo Casalnuovo: a distanza di 10 anni dalla morte del 22enne di Buonabitacolo, arrivano le motivazioni dell’assoluzione del maresciallo Giovanni Cunsolo. Il giovane meccanico morì dopo una caduta nei pressi di un posto di controllo dei carabinieri-
Morte di Massimo Casalnuovo, ecco perché è stato assolto il maresciallo
“È evidente che la sentenza impugnata abbia fatto corretta applicazione del principio del ragionevole dubbio. Non è risultato possibile ricostruire esattamente la dinamica del fatto e, soprattutto, la sua eziologia collegando la caduta e il decesso di Casalnuovo, con probabilità razionale pari alla certezza, al gesto contestato al militare”, si legge nelle pagine delle motivazioni.
“Un gesto (il presunto calcio che il maresciallo avrebbe dato allo scooter della vittima) che una parte dell’istruttoria ha anche escluso, legando l’evento alla manovra di investimento del militare da parte del ragazzo e della perdita di controllo del ciclomotore, con conseguente caduta. Alla luce di quanto premesso i ricorsi vanno respinti, con condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali”.
I fatti
Il 29 agosto 2011, Massimo era a bordo del suo motociclo, per recarsi presso l’officina di proprietà del padre. Stava percorrendo la via principale del paese mentre in un tratto di strada ci sono gli uomini della municipale e dei carabinieri, in appostamento.
Questi ultimi in particolare intimano a Massimo di fermarsi. Ma lui non può vederli, a giocare questo tiro mancino, infatti, la curva e la scarsa luminosità. Parte da qui l’inseguimento da parte dei carabinieri agli ordini del maresciallo Giovanni Cunsolo.
Qualche secondo dopo Massimo è a terra, ha sbattuto il petto sullo spigolo di un muretto. Morirà in ambulanza poco dopo.