La Cassazione ha confermato in via definitiva le condanne per omicidio colposo ai due medici che, il 2 marzo del 2000, operarono Chiara Gonnella all’ospedale di Oliveto Citra.
Chiara Gonnella morì per un errore medico: confermate le condanne
I giudici hanno respinto il ricorso dei due chirurghi, e hanno confermato le condanne per omicidio colposo: 6 mesi al medico che coordinava l’équipe e 4 al primo assistente.
Secondo i giudici, Chiara Gonnella è morta per un errore medico, non solo in sala operatoria ma anche successivamente, quando fu effettuato un esame di controllo che, se eseguito in maniera più approfondita, avrebbe individuato la lesione interna che ne ha causato la morte.
La vicenda
Era il 2 marzo del 2000, la donna era stata ricoverata nell’ospedale di Oliveto Citra per l’asportazione dell’utero, il primo errore fu commesso già nella scelta del metodo di intervento: una laparoscopia, mentre la posizione dei focolai endometriosici avrebbe consigliato una procedura di tipo tradizionale.
Il controllo laparoscopico successivo all’intervento fu eseguito in modo superficiale e Chiara Gonnella fu rioperata d’urgenza due giorni dopo per una peritonite.
Intervento in cui le fu asportata una parte del colon, ma ormai le sue condizioni erano compromesse. Morì il 6 marzo, per un collasso cardiorespiratorio dovuto allo choc settico.