A livello nazionale nel primo trimestre 2018 sono già stati 154 i morti sul lavoro, in aumento rispetto allo stesso periodo 2017 in quanto a quella data ne erano stati 113.
A Salerno e provincia il dato è in controtendenza.
Morti sul lavoro in provincia di Salerno: i dati
Nel primo trimestre di quest’anno c’è stato un solo morto rispetto ai 15 del 2016 e ai 13 del 2017. Secondo la Cisl provinciale, la ragione di tale andamento è da ricercarsi nella volontà di adeguare gli organici attuata con coraggio dal manager dell’Asl Salerno, Antonio Giordano, che a seguito della verifica della grave carenza di personale addetto alla vigilanza ha provveduto ad attivare una mobilità per poter aumentare i controlli che si ricorda essere a carico delle Aziende sanitarie locali dei territori di competenza e della Regione Campania.
Purtroppo nonostante lo sforzo dell’Asl di Salerno i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro sono sottostimati rispetto al reale fabbisogno.
Infatti da uno studio di settore si è riscontrato che l’attuale dotazione organica del relativo profilo ammonta a circa 58 operatori, grazie appunto alla mobilità intra ed extraregionale avviata, nel mentre dalla applicazione dei criteri per la determinazione delle dotazioni organiche derivanti dalla applicazione del decreto del commissario ad acta della Regione Campania ne occorrono 150.
Il trend in aumento dei morti sul lavoro, che troppo spesso viene dimenticato a pochi giorni dal funesto evento, pone non pochi problemi se non affrontato adeguatamente in considerazione che i principali attori della prevenzione in materia di sicurezza sono i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro operanti nei servizi ispettivi dei Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Asl e del Servizio sanitario nazionale, che ci sono gravi carenze di organico nelle Aziende dovute ai continui pensionamenti in questi ultimi anni e il mancato rimpiazzamento a causa degli obblighi dei piani di rientro e del cosiddetto turn over obbligato in percentualizzazioni sottostimate rispetto alle concrete esigenze e che a fare da cassa di risonanza del grave problema vi è la criticità dei Servizi Ispettivi dovute anche a una mancanza di mezzi e di strumenti necessari per verifiche più efficienti ed efficaci.
Per il sindacato non è possibile sottacere che il personale tecnico ispettivo percepisce un’indennità di un ufficiale di polizia giudiziaria rimasta agli anni Ottanta, irrisoria e che ammonta a pochi euro mensili, mortificante e ridicola per le responsabilità che ricopre nello svolgimento dei propri compiti istituzionali (sequestri, chiusure e sospensioni di attività, diffide, prescrizioni e quant’altro), soprattutto di tipo giudiziario.
Le dichiarazioni
“La sequela di incidenti mortali sui luoghi di lavoro che si sono registrati nel primo trimestre del 2018, con un incremento del +70% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente – dichiara Gerardo Ceres Segretario Generale della Cisl di Salerno – ripropone in modo drammatico il tema della prevenzione e della vigilanza. La competizione tra i sistemi aziendali non può scaricare costi sulla sicurezza.
Tuttavia, è fortemente preoccupante che le strutture pubbliche che hanno il compito di fare prevenzione e vigilanza siano strutturalmente sotto organico. Il caso dell’Asl di Salerno è l’esempio più evidente e purtroppo non il solo. Sono solo 58 i tecnici operativi rispetto ai 150 previsti dalla dotazione organica. È una condizione non più accettabile e il cui superamento non è più rinviabile”.
Dello stesso avviso anche Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Fp Salerno. “È stata una scelta oculata quella del manager Giordano di attivare una mobilità per compensare il gap tra il fabbisogno reale e la dotazione organica attuale – ha detto Antonacchio.
“Comunque siamo al 40% del personale necessario per cui si devono nel breve periodo adeguare gli organici. Speriamo che si possa concludere presto il percorso per la determinazione del piano triennale delle assunzioni e attivare i concorsi per reclutare i 92 tecnici che mancano.
Lo stesso trend in controtendenza rispetto all’andamento nazionale e regionale, dimostra che con più operatori i controlli sono aumentati e il rischio di gravi incidenti diminuito.
Basterebbe solo questo per dimostrare che un potenziamento delle attività di prevenzione nell’immediato porta ad una forte diminuzione degli incidenti mortali sul lavoro.”