Si aggrava il bilancio del terribile incidente avvenuto nella serata di sabato 6 aprile sulla Statale 91 tra Eboli e Campagna: è morto anche l’anziano alla guida della terza auto coinvolta. Ricordiamo che sul colpo sono morti due carabinieri, Francesco Pastore e Francesco Ferraro, rispettivamente 24 e 27 anni. Per la tragedia è indagata per omicidio stradale e lesioni aggravate la conducente della Ronge Rover, Nancy Liliano già nota alle forze dell’ordine.
Carabinieri deceduti in un incidente a Campagna, morto anche l’anziano grave
Il 75enne Cosimo Filantropia si trovava ricoverato in gravi condizioni dalla notte di sabato scorso dopo essere rimasto coinvolto nello schianto in cui persero la vita due militari. Purtroppo però nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 aprile, il suo cuore ha smesso di battere. Sale quindi a tre il numero delle vittime. Anche la posizione dell’unica indagata si aggrava.
Il cordoglio del sindaco
In merito è intervenuto all’Ansa il sindaco di Campagna, Biagio Luongo, il quale si è detto “profondamente addolorato per la morte di Cosimo Filantropia. Conoscevo Cosimo, era un amico, viveva nel centro storico. Conosco la sua famiglia al quale rivolgo il mio cordoglio e la mia vicinanza. Spero che tragedie del genere non accadano più. Campagna si prepara a vivere un altro giorno di dolore per la perdita di un suo concittadino” ha concluso Luongo che ha proclamato lutto cittadino.
Chi è la donna indagata, risultata positiva ai test per alcol e cocaina
Si chiama Nancy Liliano, ha 31 anni ed è residente a Campagna, la conducente del Suv bianco che ha provocato lo schianto con la gazzella dei carabinieri. Due militari sono morti sul colpo: si tratta di Francesco Pastore e Francesco Ferraro, rispettivamente 24 e 27 anni. Il primo era originario di Manfredonia in provincia di Foggia mentre Ferraro era nato a Montesano Salentino.
La donna, anche lei ferita e trasportata in ospedale, è risultata positiva all’alcol e drug test. Inoltre, pare che l’indagata, nel 2019, fu coinvolta in un traffico di droga insieme ad altri familiari. Una rete criminale che li univa alla ‘ndrangheta calabrese, come riporta il Mattino. La donna infatti fu condannata a tre anni di reclusione nel procedimento penale. Sono intanto in corso le indagini per chiarire l’esatta dinamica della vicenda: al momento nessuna ipotesi è esclusa. Bisognerà anche chiarire la velocità con cui procedevano i mezzi.
I precedenti
La donna, come riportato precedentemente, sarebbe stata condannata nel processo su traffico di droga: nel 2019 infatti aveva patteggiato la pena a tre anni di reclusione. In particolare, al centro dell’inchiesta vi erano i Del Giorno e i Giorgi, famiglia della ‘ndrangheta calabrese. I due sodalizi avevano stipulato un’alleanza in carcere. In manette finirono esponenti di spicco della famiglia malavitosa Del Giorno, della Piana del Sele, ritenuta dagli inquirenti in contatto con la ‘ndrangheta dalla quale acquistava la droga da rivendere. Nancy Lilliano decise di patteggiare la pena e venne condannata a tre anni di reclusione. Da poco la donna infatti aveva finito di scontare la sua pena. A suggellare l’alleanza erano stati Luigi del Giorno di Campagna e Bruno Giorgi dell’omonimo clan della Ndrangheta calabrese. Il patto però fu interrotto a causa del mancato pagamento delle forniture settimanali di stupefacente. I Del Giorno avevano accumulato un debito pari a 30mila euro. Sarebbero stati quattro i viaggi dalla Calabria a Salerno per trasportare la droga la quale veniva occultata nell’abitacolo delle auto.
Conducente del Suv positiva ad alcol e cocaina
Alla guidatrice del suv, 31enne di Campagna, sono stati eseguiti presso l’ospedale di Oliveto Citra gli esami tossicologici ed alcolemici. Come riporta La Repubblica la donna è risultata positiva ai primi test per alcol e cocaina.
La 31enne ha anche dei precedenti penali: era da poco tornata in libertà dopo una condanna per traffico di droga. Già nota alla Procura e alle forze dell’ordine infatti nel 2019 fa era stata coinvolta in un traffico di droga, insieme ad altri familiari. Una rete criminale che li univa alla ‘ndrangheta calabrese e che ha visto poi molte condanne, tra cui una a tre anni per lei.
L’incidente
Liliano viaggiava insieme ad una ragazza di 18 anni, anche lei rimasta ferita al polso e alla gamba nel tragico impatto. Ferito anche un terzo carabinieri che era alla guida della Gazzella.
Da una prima sommaria ricostruzione la gazzella dei carabinieri stava svoltando per uscire da un’area di servizio quando è arrivato il suv forse a forte velocità.
Alla guida vi era Volpe, lato passeggeri e dietro i suoi due colleghi. Ad incrociare la loro auto – poi andata distrutta – sarebbe stato il suv che si è schiantato prima contro la gazzella poi avrebbe frenato la sua corsa sbattendo contro la vettura a bordo della quale vi era l’anziano.
L’auto dei carabinieri si è accartocciata rendendo difficili anche i soccorsi. Necessario l’intervento sul posto – oltre che di sei ambulanze – dei vigili del fuoco, che hanno dovuto estrarre uno dei due carabinieri dalle lamiere della gazzella.