Salerno

Multa da 30€ a 150€ a chi getta un mozzicone a terra

La legge adesso c’è. Manca solo un ultimo passaggio al Senato e chi butterà un mozzicone di sigaretta a terra (ma anche un chewing gum), nelle acque e negli scarichi, rischia di pagare una multa dai 30 ai 150 euro. La norma è contenuta nell’articolo 14 del “Collegato ambientale” alla Legge di Stabilità già approvato alla Camera. I vari comuni, dal canto loro, dovranno predisporre nelle strade, nei parchi pubblici e nei luoghi di alta aggregazione sociale, appositi contenitori dove poter gettare gomme e sigarette. E anche gli stessi produttori dovranno sensibilizzare i consumatori circa i danni ambientali per il loro abbandono. Il ddl stabilisce che la metà dei proventi derivanti dalla riscossione delle multe dovrà essere convogliato in un Fondo istituito presso il ministero dell’Ambiente. L’altro 50% servirà ai comuni per lanciare campagne di informazione e sensibilizzazione e per la pulizia del sistema fognario urbano.

Il problema dell’inquinamento da ‘cicche’ è dunque reale e finora è stato ingiustamente trascurato. I mozziconi di sigaretta, gettati via dagli 1,5 miliardi di fumatori nel mondo, sono tanto inquinanti e pericolosi per l’ambiente e per la salute quanto i rifiuti industriali. Purtroppo, a giudicare soltanto dalla quantità che vediamo dispersa nelle nostre strade, sembrano essere molto rari quei fumatori che si preoccupano di gettare la cicca della sigaretta nei cestini. C’è addirittura chi non si fa scrupoli a gettarla nel mare: nel Mediterraneo, per esempio, rappresentano il 40% dei rifiuti (il 9,5% sono bottiglie di plastica, l’8,5% sacchetti di plastica, il 7,6% lattine di alluminio).

Uno studio di Enea e Ausl di Bologna mette in evidenza il potenziale inquinante delle cicche di sigarette sul territorio italiano. La valutazione si basa sul numero di fumatori (13 milioni), il numero medio di sigarette fumate da ciascuno (15 sigarette al giorno), i quantitativi di alcuni agenti chimici presenti in ogni cicca e il numero complessivo di cicche immesse in ambiente ogni anno (72 miliardi di cicche/anno).

Tenuto conto del potere filtrante dell’acetato di cellulosa (di cui è composto il filtro) la ricerca valuta che il carico nocivo immesso nell’ambiente è pari a 324 tonnellate di nicotina, 1872 milioni di Bq (Becquerel, l’unità di misura delle sostanze radioattive) di polonio-210, 1800 tonnellate di composti organici volatili, 21,6 tonnellate di gas tossici, 1440 tonnellate di catrame e condensato, 12240 tonnellate di acetato di cellulosa.

Roma e Milano. Un problema, quello dell’inquinamento da cicche, sottolineato più volte dal mondo ambientalista: “L’impatto nocivo delle cicche sull’ambiente – ricorda Piergiorgio Benvenuti, presidente di Ecoitaliasolidale- è andato progressivamente peggiorando anche a causa dell’introduzione di nuovi filtri che hanno reso ancora più difficile lo smaltimento in natura dei mozziconi, che oggi si realizza in un tempo variabile da 1 a 5 anni. Si stima che a Roma ci sia una produzione giornaliera di circa 11 milioni di cicche, pari a circa 4 miliardi l’anno. Una quota consistente di queste, circa il 50%, viene abbandonata in modo illecito sulle strade della città. Se si considera che ogni mozzicone è lungo circa tre centimetri, messi l’uno accanto all’altro coprirebbero il percorso di 51 mila chilometri, distanza superiore quindi alla circonferenza terrestre, calcolata in 42mila e 500 chilometri”. E annuncia una campagna di sensibilizzazione sul fenomeno, rivolta soprattutto ai giovani, invitandoli a non abbandonare le cicche per strada ma a riporle negli appositi cestini presenti nelle città.

A battere la Capitale nel triste primato dei mozziconi a terra c’è Milano, dove l’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, passato alla storia come il padre della legge antifumo, sta per lanciare una campagna nazionale contro le cicche e fornisce dati inquietanti: “Milano è una città con un’alta concentrazione di fumatori – spiega Sirchia- Ce ne sono dai 250 ai 300mila. Considerando che lo zoccolo duro dei 250mila fuma almeno 15 sigarette al giorno, questo significa che ogni 24 ore si producono 3 milioni 750 mila mozziconi. Di questi, almeno i due terzi finiscono sui marciapiedi, lungo le strade, sulle aiuole spartitraffico. E quindi abbiamo 2 milioni 500mila cicche al giorno che contaminano l’ambiente”. Facendo due conti, in un mese nella sola Milano i mozziconi dispersi per strada sono 75 milioni, che diventano più di 900 milioni in un anno.

Comuni virtuosi. Prima del già citato emendamento contenuto nella Legge di Stabilità, in Italia non esistevano norme per contrastare il problema delle ‘cicche’. La raccolta e lo smaltimento di questo rifiuto tossico era affidato unicamente alla buona volontà delle amministrazioni locali. La società Ecco Soluzioni di Vimercate (MB), promotrice della campagna “Basta Mozziconi a Terra!”, ha iniziato la collaborazione con un gruppo di comuni virtuosi della Lombardia. Nell’edizione di quest’anno di Ecomondo, la fiera del riciclo e dello sviluppo sostenibile che si è tenuta all’inizio di novembre a Rimini, è stato presentato il progetto di raccolta delle cicche in ambito domestico: le famiglie dei comuni coinvolte nel progetto sono state dotate un piccolo e discreto contenitore riutilizzabile e sicuro, per una raccolta igienica e misurabile dei mozziconi. Una volta riempiti, i contenitori vengono portati in un’isola ecologica e, successivamente, vengono smaltiti in un termovalorizzatore. “Parallelamente – spiega Marcello Conti, uno dei curatori del progetto – abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione e abbiamo inviato i comuni a predisporre contenitori per la raccolta dei mozziconi anche nei parchi, nelle piazze e in tutti i luoghi di aggregazione. Abbiamo ricevuto molte richieste anche da amministrazioni del Lazio e di regioni del Sud, come Puglia e Sicilia, e puntiamo ad allargare la nostra campagna per coinvolgere un numero sempre più ampio di comuni”.

Sono molti i comuni che applicano penali a chi butta cicche a terra, come ad esempio Pollica, piccolo paese del Cilento in provincia di Salerno, dove la multa arriva addirittura a 1.000 euro. A Trento la sanzione è di 500 euro e non riguarda solo i mozziconi ma si estende a chi getta a terra qualsiasi rifiuto. A Firenze, la multa è di a 150 euro, a Parma si pagano 300 euro, se si viene colti in flagranza di reato. A Milano 450 euro, a Lucca dai 30 ai 150 euro, a Ferrara 100.

Il pacchetto intelligente. Per arginare il fenomeno dell’abbandono per strada dei mozziconi, c’è anche chi ha pensato a soluzioni originali. E’ il caso dell’inventore romano Alessio Bertollini, 41 anni, che ha brevettato un innovativo pacchetto-contenitore, delle stesse dimensioni di una normale confezione di sigarette, ma dotato di celle singole che permettono di inserire il mozzicone in maniera igienica e sicura nello spazio liberato dalla sigaretta appena fumata: “Una volta fumate le sigarette e riempite tutte le celle – ci spiega Bertollini – tornando dal tabaccaio per riacquistarle, dopo una semplice verifica dell’esatto numero dei mozziconi riposti in maniera ordinata, verrà consegnato un nuovo pacchetto allo stesso prezzo. Altrimenti bisognerà riacquistarlo ad un prezzo maggiorato di una “tassa rifiuti” decisa dallo Stato, secondo il principio europeo del ‘chi inquina paga’. Al tabaccaio poi il compito di avviare al riciclo i mozziconi. Ovviamente una soluzione come questa dovrà essere supportata anche da leggi adeguate”.

Un progetto ambizioso, che prevede il coinvolgimento di tutta la filiera del tabacco, che passa per le organizzazioni ambientali, i produttori, lo Stato, i distributori (tabaccai),i fumatori,e infine i consorzi o le imprese di riciclo: “I produttori – continua Bertollini – potrebbero godere di una nuova immagine, più attenta all’ambiente. Lo Stato risparmierà centinaia di milioni di euro legati all’inquinamento, godendo anche della creazione di nuovi posti di lavoro. I tabaccai vedranno riconosciuti nuovi contributi economici. I fumatori non avranno più scuse. Le imprese di riciclo dovranno affrontare questa nuova ed entusiasmante sfida. I cittadini vivranno in un ambiente più pulito ed accogliente, risparmiando sulle spese fino ad ora ripartite anche a tutti coloro che non fumano. Solo per curiosità vi segnalo – conclude l’inventore romano – che, accatastando i pacchetti di sigarette su un campo di calcio (100 metri per 50) solo in Italia si arriverebbe all’altezza di 59 metri in un anno, per arrivare a 8900 metri – 52 più del monte Everest – con quelli consumati nel mondo intero”.

Riciclare i mozziconi: soluzioni nel mondo. Quanto alle possibilità di riciclo dei mozziconi, le soluzioni in campo sono diverse. In Italia, Carmine Ciro Lombardi, ricercatore Enea, propone di adoperare le cicche di sigaretta come biomassa da cui ricavare calore ed energia. Inoltre, l’acetato di cellulosa dei filtri opportunamente rigenerato può essere riutilizzato per produrre pannelli termo-fonoassorbenti per l’edilizia.

In Cina, la nazione con il maggior numero di tabagisti al mondo – oltre 300 milioni di fumatori – dove si consuma un terzo della produzione globale di sigarette, la Xìan Jiaotong University ha pubblicato uno studio in cui si propone di usare il cocktail di sostanze tossiche presenti nei mozziconi come antiossidanti per acciai speciali, in pratica come ‘antiruggine’.

Infine un team di ricerca sudcoreano della Seoul National University, analizzando le fibre di acetato di cellulosa di cui è costituito il mozzicone, ha scoperto che potrebbero essere trasformate in un materiale a base di carbonio utilizzando un semplice procedimento di combustione come la pirolisi.

ambienteinquinamentoMulte