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Muore dopo un incidente, sospetto caso di malasanità: 10 indagati

SCAFATI. Muore a causa di un incidente mentre era in vacanza. Sono dieci le persone indagate. Era in vacanza con la famiglia quando rimane vittima di un incidente. Da lì il ricovero in due ospedali, fino al decesso.
Il decesso avviene dopo due mesi dall’incidente e la Procura di Nocera Inferiore ha aperto un indagine. Dieci sono gli indagati, tra medici, infermieri, tutti in servizio presso l’ospedale di Scafati “Mauro Scarlato”. La vittima è Dario Salvati, 63enne scafatese, coinvolto in un incidente stradale a Catanzaro lo scorso 5 luglio.

La dinamica dell’incidente

L’uomo viaggiava a bordo della sua auto con moglie e due nipoti. Era diretto a Lamezia Terme. Mentre guidava, l’auto, una Dacia, fu colpita in pieno da un altro mezzo. Questa seconda auto, in realtà, secondo la ricostruzione della dinamica dell’incidente, aveva impattato con un’altra vettura. Il risultato fu una carambola, con l’invasione della seconda auto sulla corsia dove viaggiava la vittima, colpita inaspettatamente. Dario Salvati fu soccorso velocemente, con il trasferimento all’ospedale di Catanzaro. Era ancora cosciente, secondo la denuncia. Poi fu trasferito a Scafati, sempre in ospedale. La prognosi registrata fu di trenta giorni.

L’indagine della procura

Il decesso arrivò dopo tempo, con la contestuale denuncia della famiglia e l’apertura di un fascicolo. Nei prossimi giorni, il sostituto procuratore Viviana Vessa darà il via per l’autopsia. Sono dieci le persone indagate con l’ipotesi di omicidio colposo. Medici ed infermieri che hanno avuto a che fare con il paziente.



Bisognerà stabilire in primis in che modo è stato curato l’uomo. E se le ferite riportate, dopo l’incidente, abbiano in un qualche modo provocato o solo fatto da concausa al decesso. Avendo trascorso gran parte del suo ricovero nell’ospedale di Scafati, la procura ha disposto il sequestro della cartella clinica del paziente, identificando il personale che ha curato e assistito l’uomo. Ora l’indagine, in una fase preliminare, che dovrà chiarire se la morte dell’uomo sia da ricollegare ad un presunto caso di malasanità.

La famiglia, nella denuncia presentata in procura, ha esposto tutti i fatti degli ultimi mesi, l’iter medico al quale è stato sottoposto il proprio caro, chiedendo la verità su quanto accaduto a distanza di due mesi da quei fatti, affinché potesse esser fatta finalmente giustizia.

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