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Nocera, caso di malasanità: “corpo estraneo” lasciato nella pancia

NOCERA INFERIORE. Tre interventi chirurgici si sono susseguiti per la giovane madre di Nocera Superiore, Rosa Schiavo. È stato necessario più di un mese di ricovero ospedaliero con la conseguenza di un ventre sfigurato.

Come racconta il quotidiano La città, la donna, insieme al marito Roberto Lamberti, hanno mediaticamente denunciato il caso di malasanità verificatosi  all’ospedale Umberto I. I due, genitori di tre figli, hanno fatto irruzione durante la messa in onda di Quinta Colonna, programma presente su Rete 4, in quel momento collegato da viale San Francesco per raccontare il disastro sanità nella Regione Campania.

Il marito Roberto, ha spiegato così la vicenda: «A dicembre mia moglie ha subito un taglio cesareo, dopo sette giorni aveva la pancia gonfia, febbre a 39 e una peritonite in stato avanzato. Abbiamo seriamente temuto di perderla». La signora Rosa ha così aggiunto: «Dalla cartella clinica, risulta che mi hanno operato l’appendicite. Invece nel mio corpo risultava un corpo estraneo, non celluloso. Hanno dovuto drenare più di un litro e mezzo di pus».

Un incubo cominciato il 5 dicembre e finito il 28 gennaio: «Nel frattempo – ha continuato Lamberti – mia moglie ha subito un terzo intervento per le aderenze all’addome causate dalla seconda operazione».

Il marito Roberto prosegue così: «Nessuno sa nulla e dice nulla, perché i medici si coprono tra di loro». Durante il collegamento in diretta c’erano anche carabinieri e poliziotti, che hanno chiesto notizie in più dopo le dichiarazioni rilasciate dalla coppia a Paolo Del Debbio.

Il caso, a dire il vero non l’unico presentato in diretta nazionale, ha creato un forte dibattito in ospedale. Ermetico sulla vicenda il direttore sanitario Alfonso Giordano, che però si sarebbe già consultato con i medici dei reparti interessati sollecitando chiarimenti. «Queste cose non devono più accadere», ha detto mamma Rosa ai politici in studio. Tra questi Nunzia De Girolamo e Clemente Mastella, entrambi rimasti colpiti dalle vicende ascoltate.

Fra le tante, la vertenza degli addetti alla logistica e sanificazione dell’Asl. Ottocento persone costrette a lavorare per due ditte per racimolare comunque una paga da fame. Mi auguro che una qualche procura colga al volo le dichiarazioni .

Mastella commenta così: «Mi auguro che una qualche procura colga al volo le dichiarazioni, fossi il governatore e il ministro della salute, domani manderei un’ispezione per capire quali sono gli elementi carenti che discriminano la buona volontà dalla cattiva gestione che alimenta questo tipo di condizione».

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