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Nocera Inferiore, D’Acunzi: «Nessuna pressione per candidare Eboli»

Sfilata di politici al processo per il processo “Un’altra storia”. Luigi Cobellis, ex consigliere regionale, Pasquale D’Acunzi, candidato a sindaco contro Torquato, Rescigno che curava le liste per l’Udc. Proprio le candidature di Ciro Eboli e ’ex vicesindaco Antonio Cesarano sono state attenzionate dal Pm Senatore. D’Acunzi ha ripercorso le modalità con cui Ciro Eboli si è candidato, spiegando che lo incontrò nella sua azienda e lo stesso Eboli gli comunicò l’intenzione di presentarsi alla tornata elettorale.

«Nessuna pressione per candidare Eboli»

Dopo un paio di giorni di riflessione, perché anche Forza Italia lo voleva inserire nelle sue liste, Eboli optò per correre con D’Acunzi. Sulla vicenda della casa famiglia D’Acunzi ha ammesso che Eboli ne parlò perché ci teneva molto a lasciare un segno nella comunità di Montevescovado, era un sogno che voleva realizzare. Ma non ha mai parlato di altri personaggi sia per la candidatura che per la struttura.
Anche su Cesarano D’Acunzi ha chiarito gli ottimi rapporti da anni, anzi su precisa domanda del Pm ha anche chiarito che la sua campagna elettorale non fu molto sostenuta come nella precedente quando lavorò per far eleggere a sindaco Torquato.

In sostanza è venuto fuori che non ci furono pressioni esterne per le due candidature. Infine è stato dato incarico ad un perito di trascrivere le intercettazioni telefoniche. Il tecnico ha chiesto 90 giorni ma per il Pm si rischia di incorrere nella prescrizione.

Sulla sospensiva ci sarà un aggiornamento come richiesto dagli avvocati. L’inchiesta ipotizza che quell’accordo prevedeva voti alle elezioni di giugno per gli aspiranti candidati e ora imputati, Carlo Bianco e Ciro Eboli, in cambio dell’approvazione di una delibera di giunta, che avrebbe fatto partire l’iter per la costruzione di una casa famiglia sulla quale il boss Antonio Pignataro avrebbe messo gli occhi e che doveva sorgere a Montevescovado, su un terreno di proprietà della parrocchia San Giuseppe.


Fonte: Le Cronache

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