Un dipendente di un’azienda di Nocera Superiore licenziato perché fumava sul posto di lavoro, vicino a dei macchinari, è stato reintegrato dal Tribunale. L’uomo, come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, era stato sollevato dal suo posto il 20 ottobre 2023.
Nocera Superiore, licenziato perché fumava a lavoro: reintegrato dal Tribunale
A darne notizia la Segreteria Regionale Cisal, Terziario Cartai e Grafici Campania, con l’assistenza dell’avvocato Luigi Mazza. Dopo il ricorso, il Tribunale di Nocera Inferiore ha spiegato che “l’inosservanza al divieto di fumo non si ritiene sia stata gravemente colposa perché suscettibile di provocare incidenti, sia per ragioni oggettive – non erano in corso lavorazioni – sia sotto il profilo della colpa, essendo emersa la mancanza di previsione/prevedibilità di evento dannoso da parte degli stessi superiori gerarchici”.
Con la sentenza del 5 aprile scorso viene riconosciuto anche il risarcimento del danno e il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali. “A distanza di poco più di 6 mesi – spiega il sindacato – il lavoratore, ingiustamente licenziato in tronco rivede la luce e gli viene resa finalmente giustizia. Il sindacato lo ha sostenuto strenuamente e, sin da subito, ha evidenziato la pretestuosità del provvedimento adottato nei suoi confronti, essendo il fatto contestato riconducibile ad una sanzione conservativa“.
Il commento di Gaetano Nunziata
Il segretario regionale, Gaetano Nunziata, aggiunge: “Una sentenza che ha il sapore di dignità e che rende giustizia al lavoratore oggetto di un provvedimento espulsivo, pretestuoso ed illegittimo che lo ha segnato in modo significativo in tutti questi mesi. Colgo l’occasione per denunciare le reiterate condotte illegittime da parte di tanti datori di lavoro che, sempre più spesso, esercitano il potere disciplinare eccessivamente nei confronti dei lavoratori che, ogni giorno, sui luoghi di lavoro sono oggetto di provvedimenti pretestuosi ed illegittimi“.