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Npsi di Eboli: «Giudice di Pace baluardo sul nostro territorio»

EBOLI. Riceviamo e pubblichiamo una nota del Npsi di Eboli.

“In relazione alle gravissime problematiche dell’Ufficio di Eboli, occorre ribadire, in ogni sede, la ferma volontà di mantenere in vita la struttura.

E’ evidente che vi siano stati errori e disattenzioni marchiane nell’approcciare il problema da parte della passata amministrazione comunale che non ha ben valutato difficoltà, disagi ed attitudini dei dipendenti comunali, non ha seguito attentamente le fasi di formazione degli impiegati, non ha compreso il tipo di attività necessaria per il buon andamento dell’Ufficio, che resta un baluardo del Ministero della Giustizia nel nostro territorio.

Oggi, però, bisogna andare avanti, occorre che tutti insieme, Comuni, Giudici, dipendenti, avvocati ed utenti collaborino e questo è il nostro invito, perché il territorio possa ancora, in forma autonoma, amministrare la giustizia, senza ulteriori aggravi di costi per i cittadini.

Per fare ciò occorre che i Comuni interessati abbiano consapevolezza dell’importanza del permanere dell’Ufficio del Giudice di Pace di Eboli e facciano altro sacrificio, ricercando risorse economiche ed umane idonee a rispondere alla domanda di giustizia presente sul territorio; occorre anche che gli Enti sensibilizzino i loro dipendenti sull’importanza dell’Ufficio in questione e per il servizio che si rende ai propri cittadini, affinché gli impiegati, facendo un ulteriore sforzo, in un moto necessario di orgoglio ed appartenenza, superino le pur naturali loro difficoltà, ma si sentano parte di un progetto teso a valorizzare l’area territoriale ed impedire, anche per le piccole controversie, il peregrinare per la provincia dei loro concittadini, già delusi e demoralizzati per le lungaggini dei processi civili e penali.

Occorre però che anche il Tribunale di Salerno stia vicino ai dipendenti ebolitani in questo primo periodo di transizione, con un minimo di personale che affianchi i “nuovi”, ma anche che i Giudici di Pace predispongano calendari ed orari di udienza sostenibili dagli impiegati. Occorre che anche gli avvocati manifestino una pazienza, in verità già messa alla dura prova, nel richiedere adempimenti e servizi, nella coscienza che vi sono dipendenti alla prima esperienza nel settore specifico. Il tutto evidentemente passa per una concertazione e condivisione anche di assegnazione di ruoli, che tra persone mature e responsabili è sempre possibile e che porta maggiori risultati di forzature ed imposizioni.

Se tutte le componenti agiranno in uno slancio di collaborazione e di solidarietà tra di loro, l’Ufficio del Giudice di Pace di Eboli avrà un futuro; in caso contrario non vi saranno provvedimenti idonei alla soluzione del problema”.

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