La pizzeria Gaetano Giglio ad Acerra si trova nel cuore di questa località campana e accoglie gli ospiti in un ambiente raccolto, pulito e curato.
Ad Acerra ho trascorso gli anni più belli della mia adolescenza, quelli del liceo. E’ qui che conservo tanti bei ricordi e le amicizie più care.
Ed è stato proprio con 3 amici del liceo, acerrani, che ho deciso di provare questa pizzeria a inizio Settembre. La prima volta, arrivati senza prenotare, siamo andati via a causa della troppa attesa, mentre la seconda volta mi sono premurata di prenotare un paio di giorni prima.
La gentilezza di Gaetano e di sua moglie Claudia, che serve ai tavoli e sta in cassa, ti mettono subito a tuo agio.
Nonostante ci sia sempre folla, e i tempi siano abbastanza lunghi, Claudia passa tra i tavoli per assicurarsi che tutti siano soddisfatti e che la serata proceda per il meglio.
Abbiamo aperto le danze con dei fritti, anche per ammazzare il tempo. Frittatine con besciamella fatta in casa e crocchè di vera patata. Fritto asciutto e leggero.
Le pizze che si sono state servite meritano pienamente l’attesa.
La mia scelta è ricaduta su una “Margherita 2.0″: San Marzano DOP schiacciato a mano e fondo passato, mozzarella di bufala campana, parmigiano.
Due amici hanno scelto la “Burina”: provola, porchetta di Ariccia,chips fresche, pepe.
Terza scelta è stata la “Nocina”: crema di noci, fior di latte, cotto, provolone, noci.
Abbiamo concluso prendendo dei semifreddi firmati Casa Infante, i cosiddetti “Buccaccielli”, sfiziosi e gustosi.
Ho deciso di ritornare venerdì sera da Gaetano, perché avevo delle curiosità in merito al suo lavoro.
E ovviamente avevo anche voglia di rimangiare la sua pizza, stavolta in compagnia di parte della mia famiglia.
La mia scelta stavolta è ricaduta su una “Fiocco”: panna, cotto, fior di latte, crocché.
Le altre 2 pizze scelte erano “Rotolino” (fior di latte, prosciutto cotto, rucola, crudo di parma DOP, scaglie di grana all’uscita) e di nuovo “Margherita 2.0”.
Stavolta, folla e lavoro permettendo, non potevo andare via senza complimentarmi con Gaetano e togliermi qualche curiosità.
Mi racconta di come lui abbia appreso inizialmente il mestiere in una pizzeria a Roma, dove è cresciuto, pur avendo origini napoletane. Ha studiato all’alberghiero, indirizzo cucina, quindi la passione per l’ambito gastronomico è sempre stato vivo.
Ha continuato poi la sua gavetta in vari luoghi, tra cui anche a Napoli presso Adolfo Marletta, nella ex pizzeria “La spaghettata”.
Il locale dove ha aperto la sua pizzeria quasi 2 anni fa, ad Acerra, lo ha trovato per caso. Con tanti sacrifici, all’inizio proponeva ai suoi clienti la classica pizza napoletana appresa da Adolfo.
Ma dopo 4 mesi si era reso conto della necessità di un cambiamento per evitare il rischio chiusura. Così, memore di tutto quello che aveva appreso negli anni precedenti, approda a questo nuovo tipo di impasto.
Per la preparazione dell’impasto, Gaetano mischia 3 tipi di farine, utilizzando quella dei molini Caputo. Lavora con autolisi arrivando fino a 30h circa di lievitazione.
Il cornicione della sua pizza è soffice ed alveolato, senza eccedere però nella forma “canotto”.
Infine, Gaetano mi svela una piccola anticipazione, che uscirà sul nuovo menù, in merito alla dicitura “pizze d’autore”.
E mi racconta che tempo fa un cliente (purtroppo venuto a mancare), conoscendo la sua grande passione per la musica, definì così le sue pizze, volendo intendere che si trattasse al tempo stesso di pizze fatte a regola d’arte.
Pizze d’autore starà quindi ad indicare anche nuova ricerca di prodotti di qualità.
Gaetano Giglio e sua moglie Claudia vi aspettano ad Acerra per deliziarvi con le loro “pizze d’autore”.