Cento pizzaioli provenienti da tutto il mondo si sono dati battaglia alla Mostra d’Oltremare di Napoli, per preparare la migliore pizza nelle categorie “verace napoletana” e “contemporanea”, conosciuta anche come “canotto”. Tutto questo è successo nell’ambito del Terzo Trofeo Pulcinella, organizzato da Attilio Albachiara, presidente dell’associazione Mani d’oro.
L’evento, che ha avuto enorme successo, ha visto premiati non solo i vincitori delle due categorie, cioè Carmine Donzetti, Francesco Di Ceglie, Emanuele Paolella e Gaetano Paolella, ma anche alcuni giovani promettenti pizzaioli con il Premio Pizzaiolo Special.
Tale riconoscimento va a qualificare i concorrenti premiati come “portavoce della pizza napoletana nel mondo”.
Ed è questo il caso di Alfonso Esposito, orgoglio salernitano, pizzaiolo giovanissimo e al tempo stesso con un ricco bagaglio di esperienze alle spalle.
Avevo già avuto modo di conoscere Alfonso e chiacchierare con lui nella pizzeria dove lavora, “Donna Sofia” a Battipaglia.
Questo riconoscimento gli arriva per i suoi ripetuti viaggi in America, anche se le sue prime esperienze sono state vissute nella sua città natale.
Alfonso infatti ha iniziato a lavorare presso la pizzeria “Il giardino degli Dei” al fianco di Marco Di Pasquale. A 18 anni il primo viaggio in America: lavora per 3 mesi per la pizzeria San Matteo a Manhattan grazie ad Antonio Maisto (ora a capo della pizzeria Signora Pummarulè a Salerno e Signora Pummarulè 2.0 a Lancusi).
A 22 anni torna in America, come primo pizzaiolo per l’apertura di Patty’s Pizza a New York. Ritorna a Salerno presso Marco Di Pasquale, ma il richiamo dell’esperienza americana ritorna, e si trova di nuovo a collaborare sia con la San Matteo che con Patty’s.
E’ da 4 mesi invece che lavora da Donna Sofia a Battipaglia. Legatissimo alla sua terra e alle sue origini, Alfonso crede fermamente che la pizza napoletana debba essere innanzitutto valorizzata nella sua patria, per poi essere esportata anche in ogni parte del mondo.
La sua è stata una scommessa, con Vito Chiumiento e Mauro Vitolo, quella di portare la vera pizza napoletana a Battipaglia. E il successo è stato pressoché immediato.
Nonostante la già lunga gavetta alle spalle, Alfonso continua a nutrire in cuor suo una voglia smisurata di migliorarsi e di poter fare qualcosa di ancora più grande, ma sempre concentrato sul suo territorio.
I progetti e i sogni di cui mi ha parlato sono svariati, ma attendiamo che sia lui a svelarceli appena tutto andrà in porto. E noi gli facciamo i nostri migliori auguri per il futuro.