Aumenta l’occupazione femminile ma molte donne rimangono inattive in provincia di Salerno: i dati forniti dall’Inps. La gestione della famiglia e l’assistenza agli anziani pesano sul lavoro: “Necessario accrescere la consapevolezza dei loro diritti”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Aumenta l’occupazione femminile ma rimangono inattive in provincia di Salerno
Il lavoro rappresenta un mezzo di libertà e indipendenza economica per le donne. Nella provincia di Salerno, nel corso dell’anno passato, il numero di donne assunte è aumentato rispetto al 2022, secondo i dati forniti dall’Inps. Tuttavia, il tasso di inattività rimane una fonte di preoccupazione. Nel frattempo, il Sistema camerale sta lavorando per affrontare le disuguaglianze di genere nel settore imprenditoriale.
I dati dell’Inps
Nel 2023, il saldo netto dell’occupazione «è risultato positivo grazie a un numero maggiore di assunzioni rispetto alle cessazioni», afferma Giovanna Baldi, direttrice provinciale dell’Inps di Salerno, evidenziando che «le assunzioni a tempo determinato sono aumentate e, se consideriamo i dati sull’occupazione femminile, questa tendenza è ben visibile». Nel Salernitano, nel 2022, sono state assunte 8.340 donne a tempo indeterminato e 25.537 a tempo determinato; nel 2023, invece, i numeri sono saliti a 8.545 per le assunzioni a tempo indeterminato e 27.706 per quelle a tempo determinato. «Ciò che desta preoccupazione – sottolinea Baldi – è il tasso di inattività, che per le donne rappresenta ancora due terzi del totale, ovvero di coloro che non hanno cercato lavoro né partecipato a programmi di istruzione».
Pertanto, «è su questo segmento – sottolineiamo – che è fondamentale attuare politiche attive per il lavoro». La direttrice provinciale dell’Inps osserva inoltre che «le donne continuano a essere svantaggiate, poiché sono quelle che si occupano maggiormente del carico di cura familiare. Questo è emerso chiaramente durante la pandemia, quando molti contratti di lavoro, in particolare quelli a termine, sono stati interrotti, poiché le donne hanno assunto la responsabilità di prendersi cura della famiglia, non solo dei figli, ma anche dei genitori anziani». «Sicuramente – aggiunge – è un ambito in cui è necessario intervenire tra le istituzioni per ridurre questo divario e promuovere la crescita dell’occupazione femminile». Nel frattempo, «come Inps di Salerno, stiamo lavorando per aumentare la consapevolezza sui diritti e sulle prestazioni disponibili», sottolinea Baldi, ricordando che «in questa direzione si inserisce l’accordo che abbiamo firmato con il centro antiviolenza Spazio Donna».
Inoltre, stiamo promuovendo il documento redatto dal comitato unico di garanzia, intitolato “Guida in 8 passi per le donne vittime di violenza”. L’obiettivo è fornire alle donne la consapevolezza dei diritti che hanno e supportarle nel compiere il primo passo per liberarsi dalla violenza, oltre a favorire la loro indipendenza economica, permettendo così di allontanarsi da situazioni di soggezione.
L’imprenditoria
Alla fine dello scorso anno, nella provincia di Salerno si contavano 28.239 aziende gestite da donne. Il settore con la percentuale più elevata, pari al 36,7%, è quello che include i servizi alla persona, la sanità e l’istruzione. Seguono l’agricoltura con il 30,3%, il turismo con il 29,9% e il commercio con il 23,8%. Durante un intervento in Prefettura per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete, ha sottolineato il doppio impegno del Sistema camerale italiano: «Ci occupiamo della certificazione di parità di genere, che ha già coinvolto oltre mille aziende, e supportiamo l’imprenditoria femminile in collaborazione con Invitalia».
Attualmente, le aziende guidate da donne costituiscono il 22% del totale in Italia. La presidente del Comitato femminile della Camera di Commercio, Agnese Ambrosio, sottolinea che «la parità di genere si raggiunge anche attraverso il lavoro e il rispetto delle donne nel contesto professionale». È fondamentale, secondo Ambrosio, che ogni donna abbia accesso a opportunità lavorative che le consentano di costruire la propria indipendenza e sicurezza. «Le disparità salariali – continua – compromettono la dignità delle donne e limitano le loro possibilità. Il nostro obiettivo è combattere queste ingiustizie, affinché ogni donna possa vedere riconosciuto il proprio valore, sia nella sfera professionale che in quella personale».