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Omicidio Anna Borsa, il fratello dopo la sentenza all’ergastolo per il killer: “L’ho sentita al mio fianco”

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Il fratello e la vittima

Le dichiarazioni, dopo la sentenza di condanna all’ergastolo per Alfredo Erra accusato dell’omicidio di Anna Borsa a Pontecagnano Faiano, del fratello della vittima: “L’ho sentita la mio fianco. Nei suoi occhi ho visto il male, spero che marcisca lì per sempre”. Lo riporta l’odierna edizione de La Città.

Omicidio Anna Borsa, le parole del fratello dopo la condanna

«Quando il giudice ha pronunciato la sentenza, ero certo che Annarella fosse accanto a me». Da quel tragico primo marzo, Enzo Borsa ha smesso di essere “solo”: al risveglio, guarda dentro di sé e saluta la sua amata sorellina, che vive nel «25% di cuore rimasto». Poi si alza dal letto e si dedica alle sue tre missioni: dare forza a mamma e papà, combattere affinché non accada di nuovo, e vivere per lei.

Il primo pensiero

“Ho pensato a mia madre e mio padre, ai loro sguardi, alle lacrime che hanno versato e continuano a versare. Sento Anna accanto a me, ne sono certo. È come se cercasse di confortare “il suo bambino”, come mi chiamava. Quando è stata uccisa, le promisi che avrei cercato giustizia. Non ci sono parole adeguate, perché la sentenza è arrivata dopo un lungo tormento, come se fossimo stati costretti a difenderci. Da cosa? Da ciò che ci è stato portato via; come si poteva non infliggere l’ergastolo?”

La presenza in tutte le udienze

“Sono stato presente perché gliel’ho promesso e per onorare la mia famiglia. Da quel primo marzo, il 75% del mio cuore è morto: resta solo il 25%, dove ci sono Anna, mamma e papà. Ogni giorno combatto con i demoni che porto dentro, ma ho messo il mio dolore da parte per loro. Non riesco a piangere: nemmeno oggi (ieri, ndr) ho versato lacrime. Ho avvertito un grido di liberazione dentro di me, quello sì. Anna non tornerà mai, ma lui dovrà pagare.”

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