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Ciro Palmieri ucciso in famiglia, il figlio agli arresti domiciliari per poter continuare a studiare

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Ciro Palmieri

Massimiliano Palmieri, accusato dell’omicidio del padre Ciro, il panettiere di Giffoni ucciso a luglio 2022, ha ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di studio. La decisione è stata presa dai giudici della Corte d’Assise di Salerno, che stanno conducendo il processo contro il 20enne e la madre, Monica Milite, accusati di omicidio, occultamento e distruzione di cadavere.

Palmieri, che ora sarà ai domiciliari presso l’abitazione del fratello, potrà così continuare a frequentare il corso di laurea in Scienze e Tecnologie Informatiche, un percorso di studi dichiarato “incompatibile con la detenzione carceraria”. Il provvedimento si basa anche sul fatto che le esigenze cautelari sono considerate ridotte, considerando l’assenza di precedenti penali, la giovane età dell’imputato e il contesto familiare e sociale in cui è maturato il crimine come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Omicidio Ciro Palmieri, il figlio ai domiciliari per studiare

Il processo è ormai vicino alla conclusione. Durante la prossima udienza si prevede la fine dell’istruttoria dibattimentale, seguita dalla requisitoria del pubblico ministero, e poi dagli interventi delle parti civili. Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Rocco Pinto, che difende la sorella e il fratello della vittima, e Francesco Siniscalchi, che rappresenta il figlio minore della coppia, presente al momento del delitto. I difensori degli imputati, gli avvocati Francesco Saverio D’Ambrosio e Antonietta Cennamo, avranno successivamente la parola.

Il cuore del processo riguarda il contesto in cui è avvenuto l’omicidio, con divergenze profonde tra le testimonianze delle due fazioni familiari. Da un lato, alcuni familiari e amici hanno descritto la vittima come una persona violenta, fornendo una possibile giustificazione per l’azione di Massimiliano.

Il contesto familiare

Dall’altro, la sorella e il fratello di Ciro hanno difeso la sua memoria, descrivendolo come un uomo dal carattere brusco ma non violento, sostenendo che il suo atteggiamento fosse una reazione alle continue critiche e conflitti con la moglie. Gli avvocati di parte civile hanno inoltre presentato alla Corte elementi sul comportamento della moglie della vittima, che sembrano contraddire le accuse di violenza domestica.

Le indagini condotte dai carabinieri, supportate anche dalle riprese delle telecamere di sicurezza presenti nella casa dei Palmieri, hanno chiarito rapidamente le dinamiche dell’omicidio, portando alle confessioni dei responsabili.

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