VIBONATI. Continuano le indagini per chiarire la dinamica della morte di Pierangela Gareffa. La donna, nata in Venezuela ma cresciuta a Vibonati, è stata uccisa con una coltellata al torace dal marito. Secondo gli inquirenti, nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, dopo un litigio per futili motivi, l’uomo avrebbe sferrato un fendente al torace della donna che, dopo alcune ore, intorno alla mezzanotte, è morta nella sua camera da letto. Solo in quel momento il marito ha chiamato i soccorsi, ma per la donna non c’era più nulla da fare. L’avvocato della famiglia di Pierangela Gareffa, Giovanni Falci, ha chiesto al procuratore ulteriori indagini nell’abitazione dove è stata uccisa la donna per capire cosa ha fatto il marito mentre la moglie moriva. In particolare una perizia sul computer e sulla play station per capire se l’uomo era immerso o meno nel mondo virtuale, come detto ai microfoni di 105 Tv. Questo perché il legale dell’uomo sostiene, invece, che Sandro Pili dopo averla accoltellata avrebbe tentato di tamponare la ferita e insieme alla donna avrebbe rimandato il ricovero in ospedale. L’uomo è rinchiuso nel carcere di Sala Consilina, mentre il figlio dodicenne della coppia è stato affidato momentaneamente ai nonni paterni, in attesa che il tribunale dei minori si esprima in merito.