C’è un dettaglio nella vicenda Diele che esce fuori dalle carte soltanto ora che l’attore ha chiesto il rito abbreviato per l’omicidio di Ilaria Dilillo. Rito che verrà discusso il prossimo vento febbraio. Un dettaglio che «umanizza» il 31enne di nascita toscana sul cui capo pende una pesante accusa: omicidio stradale aggravato dall’uso di sostanze psicotrope.
Diele e il braccialetto elettronico
Anche il gip che lo ha spedito ai domiciliari con il braccialetto elettronico aveva avuto per lui parole ben poco felici, definendolo una «persona di non trascurabile pericolosità sociale. Insofferente alle regole e la cui consuetudine all’utilizzo degli stupefacenti era già emersa in diverse precedenti occasioni».
La ricostruzione
Un dettaglio che emerge dalla ricostruzione di quella notte fatta non soltanto dall’indagato, Domenico Diele, ma anche da chi ha prestato i primi soccorsi. Come l’autista di un camion che ha arrestato la sua corsa non appena si è reso conto dell’incidente.
Il giovane, dopo aver sbalzato in aria lo scooter a bordo del quale viaggiava la donna, sarebbe sceso dall’auto, avrebbe percorso il lungo tratto autostradale che separava la sua Audi dal corpo senza vita di Ilaria correndo nel centro della strada e si sarebbe lanciato addosso alla donna per «proteggere» quel corpo dall’arrivo di eventuali auto. In lacrime, disperato, chiedendo scusa e interrogandosi su ciò che era accaduto.
Sarebbe stato proprio l’autista del camion a tirarlo via e a strapparlo da quell’abbraccio, portandolo sul ciglio della strada per evitare che potesse accadere qualcosa anche a lui. «È morta, non vedi che è morta? Cosa fai…» gli avrebbe detto l’uomo scatenando in lui una reazione di ulteriore disperazione.
Fonte: Il Mattino