Omicidio Natalino Migliaro: ergastolo per l’assassino, Ionut Alexa. L’aggressione letale il 4 ottobre 2014, in via Idrovora, a Battipaglia, luogo in cui il giovane si era appartato con la fidanzata. I due vennero assaliti da due uomini incappucciati: la ragazza venne violentata mentre il giovane morì dopo 2 mesi trascorsi tra ospedale e centro di riabilitazione.
Omicidio Natalino Migliaro: sentenza di ergastolo per l’assassino
Oggi, finalmente, la sentenza di condanna: ergastolo. Il pg aveva presentato ricorso in Cassazione nel 2018, chiedendo un nuovo giudizio di merito proprio sull’esclusione delle aggravanti che i giudici di secondo grado avevano concesso all’imputato.
Il ricorso
La condanna di 20 anni, con il rito abbreviato, per Ionut Alexa accusato di omicidio, rapina e violenza sessuale, non era abbastanza per procuratore generale, Leonida Primicerio. Il romeno, secondo le accuse, uccise Natalino Migliaro per rapinarlo, violentando anche la fidanzata del ragazzo battipagliese.
I motivi del ricorso
L’appello venne presentato alla luce della “grave vicenda delittuosa risulta in maniera oggettiva ed inequivocabile il rapporto di strumentalità tra la violenta e brutale aggressione al Migliaro e la successiva richiesta su dove fossero i soldi nonché l’ulteriore sottrazione della borsa della fidanzata e dei telefoni cellulari delle due vittime” .
Le accuse
Ad incastrare il romeno accusato di omicidio la compatibilità tra il liquido biologico repertato sulla scena dell’aggressione e sui vestiti della ragazza stuprata e il profilo genetico estrapolato da Ionut Alexa, in seguito ad un blitz antiprostituzione che portò al controllo di una serie di stranieri.