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Omicidio Silvia Nowak, uomo ripreso mentre esce dalla villetta e si incammina nella pineta: continuano le indagini

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Silvia Nowak

Una telecamera avrebbe ripreso la sera dell’omicidio di Silvia Nowak: dalle immagini si nota un uomo uscire dalla villetta della 53enne e incamminarsi nella pineta. Al momento si trova indagato solo il compagno Kai Dausel, 62enne connazionale della vittima, accusato di omicidio volontario. Il legale: “Lui sostiene di aver lasciato casa solo per chiedere aiuto”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Omicidio Silvia Nowak, uomo ripreso mentre esce dalla villetta e si incammina nella pineta

Una figura umana sarebbe stata catturata da una telecamera mentre esce dall’abitazione di via Arena e si dirige poco dopo verso la pineta. Questo è un nuovo elemento emerso nell’indagine sull’omicidio di Silvia Nowak, la 53enne trovata senza vita e parzialmente carbonizzata il 18 ottobre scorso nel bosco dietro la villetta di Ogliastro, dove viveva con il suo compagno. Quest’ultimo, Kai Dausel, 62enne originario dello stesso paese della vittima, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario dalla Procura di Vallo della Lucania, sotto la direzione del procuratore capo facente funzioni Antonio Cantarella.

Dalle immagini di una telecamera di sorveglianza, che mostrano anche Silvia mentre si allontana dall’abitazione con un guinzaglio e una ciotola, si può notare poco dopo la figura di un’altra persona, presumibilmente un uomo, che esce dal cancello della villetta in direzione opposta a quella della donna, per poi scomparire tra la vegetazione. Era Kai l’uomo catturato dalla telecamera? È stato lui a incontrare Silvia nella pineta, per poi colpirla alla testa e tentare di distruggere le prove bruciando il cadavere?

Le parole dell’avvocato e le indagini

La stessa telecamera registra, intorno alle 17:30, il 62enne mentre si dirige verso il ristorante vicino per chiedere aiuto. Kai avrebbe avuto, infatti, l’opportunità di rientrare nella loro proprietà attraverso l’area boschiva situata dietro la villetta, nei pressi del camper dove, nei giorni successivi al ritrovamento del corpo, i carabinieri del Ris di Roma hanno effettuato accertamenti tecnici non ripetibili. Rimangono ancora dei dubbi su cui la Procura sta indagando per garantire che il colpevole venga portato davanti alla giustizia.

«Negli atti a nostra disposizione non c’è alcuna prova dell’esistenza di un video che mostri un’altra persona uscire dalla villetta», sottolinea l’avvocato di Kai, Felice Carbone. «Non abbiamo informazioni al riguardo e non ho motivo di mettere in dubbio le affermazioni del mio assistito, il quale sostiene di essere uscito di casa solo per chiedere aiuto. Inoltre, sembra che, oltre alle due telecamere già analizzate, ci siano altre telecamere di proprietà privata che non sono state esaminate perché considerate non funzionanti. Siamo certi che queste telecamere non funzionino davvero?».

Nel frattempo, entro l’inizio della prossima settimana, si prevede di ricevere i risultati degli esami condotti dal Ris nella villetta e nel giardino, i quali potrebbero fornire risposte cruciali. Gli esperti stanno analizzando alcune tracce trovate sugli oggetti raccolti durante le indagini, confrontandole con il DNA del compagno. Attualmente è certo che la donna sia stata uccisa martedì pomeriggio, poco dopo la sua scomparsa, e che il corpo sia stato successivamente spostato nel luogo in cui è stato ritrovato, con l’intento di cancellare ogni traccia biologica. Rimane, invece, incerta la modalità con cui Silvia è stata uccisa. Potrebbe essere stata colpita alla testa con un’ascia o un martello, e successivamente ferita alla gola, all’addome e alla schiena mentre tentava di fuggire. Non ci sono invece tracce né del guinzaglio né della ciotola con cui la donna era uscita di casa. Nel frattempo, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dalla Procura, i familiari stanno organizzando l’ultimo saluto a Silvia.

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