Ridosso, interrogato dal pm, ha detto che a sparare fu l’ex carabiniere Cioffi. I due sono tra gli arrestati per l’omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo, insieme al colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e all’imprenditore Cipriano.
“Il sindaco Angelo Vassallo ucciso dal carabiniere Cioffi”, l’accusa del pentito
A sparare ad Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, sarebbe stato Lazzaro Cioffi, un ex carabiniere già condannato per reati legati agli stupefacenti. Questa informazione è stata fornita ai magistrati dal collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, uno dei quattro arrestati per l’omicidio, il quale ha riferito di aver acquisito tali notizie tramite un relato refero da Giuseppe Cipriano, proprietario di un cinema a Scafati (Salerno) e anch’esso coinvolto nella misura cautelare.
Vassallo fu assassinato la sera del 5 settembre 2010 con nove proiettili. Erano appena passate le 21, il sindaco aveva da poco lasciato la piazza di Acciaroli ed era diretto verso casa. Secondo le indagini, il movente potrebbe essere collegato a un traffico di droga che Vassallo riteneva di aver scoperto e di cui aveva già discusso con il procuratore Alfonso Greco, suo amico.
Il giorno successivo all’omicidio, avrebbe dovuto incontro un carabiniere per raccontare dettagli e nomi. Gli arresti sono avvenuti il 7 novembre. Oltre a Cioffi, sono stati colpiti dall’ordinanza Cipriano e Ridosso, insieme al colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo.
Il pentito: “Vassallo ucciso da Lazzaro Cioffi”
Il contenuto del verbale dell’interrogatorio investigativo di Ridosso, iniziato l’11 novembre e conclusosi il giorno successivo, è stato anticipato da Il Fatto Quotidiano. Le dichiarazioni presentate al gip nel carcere di Modena, durante l’interrogatorio di garanzia, hanno spinto i pm della Dda di Salerno a richiedere un approfondimento sui temi trattati. Ridosso ha affermato di essere certo che a commettere l’omicidio del sindaco pescatore sia stato il gruppo di Cipriano.
Qualche mese dopo, a dicembre, sarebbe stato lo stesso imprenditore a confidargli di essersi occupato dell’agguato, identificando come esecutore “‘o compagno tuo”, ossia Cioffi, l’unica persona del gruppo, insieme a Cipriano, ad avere legami con Ridosso. Inoltre, Cipriano avrebbe esposto a Ridosso le motivazioni che avevano portato all’omicidio. In primo luogo, Vassallo avrebbe mostrato l’intenzione di espellere Cipriano da Acciaroli, a causa di un furto avvenuto in un locale di proprietà del sindaco, perpetrato da un dipendente di Cipriano.
Un altro motivo sarebbe stata la mancata autorizzazione a Raffaele Maurelli (cugino di Cipriano, indagato e deceduto durante le indagini) di svolgere dei lavori nel porto di Acciaroli. L’ultima motivazione, già identificata dagli investigatori, riguarda la necessità di mettersi al riparo da possibili denunce da parte di Vassallo relative al traffico di droga.