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Omicidio Vassallo, tre indagati al Riesame: nel 2022 la Procura voleva archiviare l’inchiesta

Angelo Vassallo

Angelo Vassallo

Gli indagati per l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore ucciso nel 2010, hanno presentato richieste di Riesame, ad eccezione di Romolo Ridosso, ex collaboratore di giustizia. Difeso dall’avvocato Michele Avino, Ridosso ha scelto di non procedere con tale istanza.

Nel frattempo, gli avvocati Ilaria Criscuolo, Stellato e Giovanni Annunziata, rispettivamente rappresentanti di Fabio Cagnazzo, Lazzaro Cioffi e Giuseppe Cipriano, hanno formalizzato le richieste nelle ultime 48 ore. La data dell’udienza, che potrebbe essere collettiva per tutti gli indagati, sarà fissata a breve dalla cancelleria del tribunale come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Omicidio Vassallo, gli indagati ricorrono al Riesame

Romolo Ridosso è attualmente detenuto a Ferrara per scontare un residuo di pena. Nei giorni scorsi, ha sostenuto un interrogatorio di garanzia durato due giorni, alla presenza del procuratore capo Giuseppe Borrelli. Le sue dichiarazioni hanno giocato un ruolo cruciale nella riapertura delle indagini, permettendo agli inquirenti di tracciare collegamenti con un vasto traffico di droga che avrebbe avuto il proprio epicentro ad Acciaroli, in località Torre Caleo.

Già nella primavera del 2022 il caso sembrava avviato verso l’archiviazione, ma una proroga investigativa fu richiesta dopo che le dichiarazioni di Ridosso portarono a nuove verifiche e all’identificazione di ulteriori. Le sue informazioni si sono rivelate più affidabili rispetto a quelle rese in passato, che erano state considerate vaghe e incoerenti.

Le indagini sul traffico di droga

Secondo gli investigatori, Angelo Vassallo sarebbe stato ucciso per impedirgli di denunciare il traffico di droga operante nella zona. Le indagini indicano che il narcotraffico avveniva presso il residence Tre Palme, di proprietà dei fratelli Palladino, dove i collaboratori di giustizia venivano coinvolti nella gestione e nel trasporto di sostanze stupefacenti. Queste ultime, secondo l’accusa, venivano nascoste in valigie e successivamente trasferite in container, per essere distribuite nel Cilento e in Basilicata.

Mentre la Procura di Salerno continua ad indagare, i verbali dell’interrogatorio di Ridosso saranno depositati al Riesame, rappresentando una parte fondamentale per il processo. Rimane aperto anche un fascicolo sul traffico di droga, che coinvolge diversi soggetti, tra cui il figlio di Romolo Ridosso, Salvatore. La magistratura mira a chiarire ogni aspetto dell’intricata rete che lega il delitto al narcotraffico.

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