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Operaio morto tra le bufale a Capaccio Paestum: allevatore assolto con formula piena in Appello

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Foto di repertorio

Operaio indiano morto tra le bufale a Capaccio Paestum: allevatore assolto con formula piena in Appello perché il fatto non sussiste. Lo riporta Stiletv. Si chiude così l’incubo giudiziario per l’imprenditore capaccese Raffaele Del Guacchio, che in primo grado era stato condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione.

Operaio morto a Capaccio Paestum: allevatore assolto in Appello

Un operaio indiano è deceduto nell’allevamento di bufale, ma il titolare è stato assolto in Appello con formula piena, poiché il fatto non sussiste, dall’accusa di omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. Si chiude così l’incubo giudiziario per l’imprenditore capaccese Raffaele Del Guacchio, che in primo grado era stato condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione, oltre a dover versare una provvisionale di 50mila euro alla moglie e ai figli della vittima. In Appello, la famiglia si era costituita parte civile chiedendo invece un risarcimento di 900mila euro.

In sintesi, i giudici hanno riconosciuto a Del Guacchio, rappresentato in Appello dall’avvocato Ciro Vicidomini, “l’impossibilità di prevedere le cause del decesso dell’operaio”, il quale, dal 2013, aveva sempre ricevuto attestazione di piena idoneità lavorativa per un’attività che richiedeva un impegno fisico significativo. I giudici hanno condiviso la ricostruzione dei fatti e le argomentazioni presentate dalla difesa.

I fatti

L’incidente risale a novembre 2019, quando Singh Avtar, dipendente dell’azienda zootecnica di Del Guacchio situata a Spinazzo di Capaccio Paestum, morì a causa di uno shock cardiogeno con edema polmonare acuto, scatenato dalla fuga improvvisa di numerose bufale dai loro recinti, avvenuta nel buio a causa della mancanza di manutenzione delle strutture e dell’impianto di illuminazione.

L’operaio, un professionista esperto e regolarmente impiegato da anni nell’azienda, è stato trovato privo di vita in un paddock, accasciato a terra e con una ferita alla testa, dai proprietari dell’allevamento, che hanno immediatamente contattato i soccorsi.

La Procura generale della Corte d’Appello di Salerno potrebbe ora decidere di impugnare la sentenza presso la Cassazione, ma sembra poco probabile, poiché, come indicato nella sentenza stessa, anche il pubblico ministero dell’epoca aveva richiesto l’archiviazione per l’imputato, richiesta poi respinta dal gip, che ha invece disposto il processo per Del Guacchio.

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