SERRE. Sono due i salernitani coinvolti nella maxi operazione anticamorra della Dia di Napoli guidata dal capocentro Giuseppe Linares, che ha portato all’esecuzione di 44 ordinanze di custodia cautelare tra le province di Caserta, Napoli, Perugia ed appunto Salerno.
Si tratta di due imprenditori, rispettivamente di Sarno e Battipaglia, tra i sette soci di una ditta di Serre, sottoposti al divieto di dimora con l’accusa di aver assunto al ruolo di prestanome per l’intestazione fittizia di società con cui il clan Russo-Schiavone gestiva la collocazione illegale di videopoker.
L’impresa, che si occupa di vendita, noleggio e manutenzione di giochi e vlt per bar e casinò, secondo gli inquirenti avrebbe agevolato attività di riciclaggio di denaro e tese ad evitare, attraverso cosiddette ‘teste di legno’, possibili sequestri di beni patrimoniali riconducibili al clan casalese.
L’inchiesta della Dda di Napoli, infatti, ha smantellato il ruolo di monopolio esercitato dai Russo-Schiavone nel settore, imposto con violenza mafiosa su decine di esercizi commerciali di Napoli, Caserta e Salerno. Sotto i riflettori anche la distribuzione del caffè, la gestione delle sale bingo, ma anche attività di ristorazione, tipografie e gli investimenti nel settore ippico.