SIANO. Ventisei anni, questi sono gli anni di violenze e offese, subite da una donna di Siano da parte del marito.
Anni di violenze che sono terminati solo quando ha, finalmente, deciso di denunciare.
Il marito, come riporta Il Mattino, infatti, in preda all’alcol le faceva subire alla propria moglie ogni sorta di sopruso. Ad occuparsi della vicenda, ora, c’è il gip con un’inchiesta partita da un lungo racconto, quello della moglie, caratterizzato da botte, urla, minacce di morte e obbligo di consumare rapporti sessuali.
Violenze alla moglie per 26 anni: al via il processo
E fin dai primi mesi del 1990, l’anno del matrimonio dei due.
L’imputato è G.L, 54enne originario di Siano. I fatti riferiscono di aggressioni davanti ai figli minori, calci, pugni, capelli tirati, mane strette al collo per strangolare la donna, ed offese praticamente quotidiane. Nel 1992, quando l’uomo si presentò sul luogo di lavoro di lei, presso una fabbrica conserviera, le strappò il camice di dosso umiliandola: «Devi stare a casa, non devi fare niente, non sei buona, vai a fare la z…porta i soldi a casa».
Nel 1997, da ubriaco, staccò un quadro dal letto e colpì la donna in volto, mandandola in ospedale. Nel 1999, mentre si trovava a Brescia per lavoro, la offese telefonicamente, a distanza, sempre in preda all’alcol: «Io sto qui a lavorare e tu vai con tutti, p..». E quando tornava a casa per Natale e Pasqua, la donna veniva sistematicamente picchiata. A Natale 2005, in una specifica occasione, l’uomo costrinse la moglie a chiudersi in bagno. Ciò non bastò a farlo desistere, con la porta in vetro finita distrutta e l’intervento tempestivo dei carabinieri.
Spesso di mezzo ci finivano anche i figli, molestati a loro volta.
Una vicenda che è andata avanti tra le tante sofferenze, per la donna, fino a quando nel 2016, dopo che la donna era stata dai carabinieri per denunciare l’ennesima aggressione, fu nuovamente aggredita, bloccata sul letto e costretta a subire un rapporto sessuale.
Per questi maltrattamenti ventennali contro moglie e figli, l’uomo finirà a processo.