Incredibile all’ospedale di Salerno, un paziente sarebbe stato picchiato da un infermiere del Ruggi. Scatta la denuncia di Vito Cosimato.
Preso a schiaffi dall’infermiere: Vito Cosimato e sua moglie raccontano tutto
Schiaffeggiato, legato alla sedia e costretto ad assumere le pillole contro la sua volontà. È quanto denuncia il salernitano Vito Cosimato, protagonista – suo malgrado – di uno spiacevole episodio verificatosi nei giorni scorsi per il reparto di broncologia dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi. A dare la notizia è il quotidiano “Le Cronache”, firmato da Erika Noschese.
L’uomo, infatti, nei giorni scorsi è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso del nosocomio locale, a causa di uno scompenso polmonare. Legato alla barella e con una mascherina per l’ossigeno l’uomo si è agitato non poco tanto che gli stessi medici del pronto soccorso hanno chiesto alla compagna, che si è accertata delle reali condizioni di salute del marito solo dopo diverso tempo, di tentare di calmare l’uomo, impossibilitato ad essere sedato a causa dei problemi cardiaci che lo accompagnano da diversi anni.
Proprio a causa delle sue gravi condizioni di salute, Vito Cosimato – residente a Mercato San Severino – è stato in stato di incoscienza per circa due giorni. Successivamente, dopo circa tre giorni, è stato trasferito presso il reparto di broncologia.
«E’ stato costretto ad indossare la maschera per l’ossigeno, la notte, ma era troppo piccola per lui», ha spiegato la moglie Cristina. «Mio marito, ora, è ancora impossibilitato a parlare a causa dei problemi di salute che lo hanno condotto in ospedale ma ha chiesto a me di raccontare e denunciare quanto accaduto – ha poi aggiunto la donna – Lui (il marito Vito ndr) ha provato a spiegare all’infermiere che la mascherina era troppo piccola, è obeso, ma nulla hanno fatto».
Ad un certo punto, stando a quanto denuncia Vito Cosimato, l’infermiere di turno quella notte lo avrebbe schiaffeggiato, legato alla sedia e costretto ad assumere le pillole, contro la sua volontà. «Mio marito era agistato, finito nuovamente in stato di incoscienza», ha poi spiegato la donna, contattata dal reparto di broncologia del Ruggi solo alle 7 del mattino del giorno successivo.
«Sono arrivata là e ho visto mio marito stare di nuovo male, ho contattato i familiari e le figlie per renderle partecipe di quanto stava accadendo», ha aggiunto la donna secondo cui il marito sarebbe ancora scosso per quanto accaduto.
«Quando mio marito mi ha spiegato i fatti ho chiesto di parlare con l’infermiere di turno ma, con estrema facilità, hanno tentato di rassicurarmi dicendo che era tutto frutto della fantasia di mio marito e che nulla di tutto ciò era davvero avvenuto». Intanto, Vito Cosimato chiede all’azienda di verificare quanto accaduto proprio presso il nosocomio locale.
La donna, per tutto il periodo del ricovero, non ha potuto lasciare da sola il marito neanche per pochi minuti: «Sono stata con lui h24, costretta anche a dormire per terra pur di non lasciarlo mai solo», ha poi aggiunto la donna.
Erika Noschese da Cronache